Congo: Bukavu commemora mons. Munzihirwa assassinato nel 1996
“A 14 anni dalla sua uccisione, è ancora nei nostri cuori e nei nostri pensieri. È
ancora vivo! Un esempio, un modello, un intercessore. Dimenticarlo significherebbe
indebolire il nostro passato e soprattutto, il nostro futuro”. Queste parole, di padre
Luigi Lo Stocco, missionario saveriano che per 35 anni ha vissuto nell’est della Repubblica
Democratica del Congo, sono dedicate alla memoria di mons. Christophe Munzihirwa Mwene
Ngabo, arcivescovo di Bukavu (capoluogo del Sud-Kivu, nell’est del paese) assassinato
il 29 ottobre 1996. Il “martire di Bukavu”, così viene soprannominato monsignor Munzihirwa,
fu trovato morto sulla piazza Nyawera, oggi piazza Munzihirwa, ucciso da colpi d’arma
da fuoco sparati da uomini in divisa, i cui nomi sono tuttora ignoti. Ricordato per
la sua franchezza e le sue prese di posizione per la pace nella regione, - riporta
l'agenzia Misna - mons. Munzihirwa era stato nominato arcivescovo nel 1994, mentre
dall’altro lato del confine con il Rwanda si consumava il genocidio e affluivano in
Congo decine di migliaia di profughi. L’arcivescovo si schierò a fianco dei profughi
in fuga dal Rwanda, sia tutsi che hutu, e della popolazione locale abbandonata dalle
autorità congolesi latitanti, mentre nell’est del Congo si preparava l’invasione delle
truppe rwandesi e ugandesi. L’anno della sua morte, il 1996, segnò l’inizio di una
stagione di guerra nel Paese i cui contraccolpi si sentono ancora oggi. (R.P.)