2010-10-29 15:04:10

A Firenze la quinta Conferenza “Child in the City”


Il livello di partecipazione dei ragazzi in tutti gli aspetti della vita delle città, l’adozione di politiche per l’infanzia e il relativo impiego di risorse. E’ in base a questi ed altri elementi che si determinano le città amiche dei bambini. Se ne è parlato in questi giorni a Firenze, alla quinta Conferenza “Child in the City”, organizzata in collaborazione con Unicef e Istituto degli Innocenti di Firenze. Esperti di oltre venti Paesi si sono confrontati sui temi cruciali per il benessere dei cittadini più piccoli. Francesca Sabatinelli ha intervistato Dora Giusti, coordinatrice delle città amiche dei bambini al centro di ricerca Unicef:RealAudioMP3

R. - La città amica dei bambini è un concetto che è stato lanciato nel ’96 dall’Unicef e dall’Onu-Habitat. Si tratta dell’applicazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia da parte delle amministrazioni locali, con l’impegno e il coinvolgimento di tutti i cittadini, inclusi i ragazzi.

D. – Dora Giusti, la conferenza è suddivisa in quattro aree tematiche che sono poi quelle che indicano in qualche modo la città a misura di bambino…

R. – Sì. La prima tratta l’impatto delle politiche per l’infanzia e delle azioni per l’infanzia; la seconda, il gioco; la terza, la partecipazione dei ragazzi; e, infine, la povertà. In questo momento la povertà infantile è particolarmente preoccupante in considerazione di questa crisi economica che sta colpendo anche i Paesi europei.

D. – Quali sono nelle città i principali ostacoli alla crescita dei bambini?

R. – Tendiamo un po', forse, a proteggerli eccessivamente. C’è quasi un fenomeno di iperprotezione dei ragazzi e quindi la tentazione di liberare o di rinchiudere i bambini e i ragazzi in alcuni spazi specifici, invece di ridare la città ai ragazzi. C’è sicuramente anche un problema di ragazzi con sempre maggiori disuguaglianze e quindi con più esclusioni, ma anche meno risorse disponibili a causa pure dei tagli alle politiche sociali e che non permettono di far rispettare i diritti dei ragazzi. Una delle preoccupazioni principali, poi, è il tema dell’esclusione e della povertà, ma anche della sicurezza nell’impatto ambientale, particolarmente sentito nelle città dell’Europa.







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