Usa: piano dei vescovi per rafforzare l'identità cattolica della Campagna contro la
povertà
La “Campagna per lo sviluppo umano” (“Catholic Campaign for Human Development" - Cchd),
il programma contro la povertà della Conferenza episcopale degli Stati Uniti si appresta
a subire una profonda riorganizzazione che, senza nulla togliere al suo impegno a
favore dei poveri, ne rafforzerà l’identità cattolica. Il piano prevede una “road
map” in dieci punti che sarà presentata alla prossima sessione autunnale dei vescovi
a novembre. L’obiettivo – spiega mons. Roger Morin, vescovo di Biloxi e presidente
della sottocommissione episcopale che coordina la Campagna – è essenzialmente di assicurare
che i progetti finanziati dalla Cchd non siano in contrasto con la dottrina sociale
e morale della Chiesa e “con la sua missione evangelica di difendere la vita e la
dignità dei poveri nel Paese”, anche alla luce delle due Encicliche del Papa “Deus
caritas est” “Caritas in veritate”. In questo senso il nuovo assetto organizzativo,
tra le altre cose, incoraggerà il coinvolgimento diretto delle parrocchie e delle
varie realtà ecclesiali locali alle iniziative finanziate dalla Campagna. Saranno
inoltre sviluppate linee di orientamento etico più precise per aiutare i vescovi a
fare in modo che i fondi stanziati dalla Cchd non arrivino a gruppi e organizzazioni
in conflitto con gli insegnamenti della Chiesa. A questo scopo essi potranno, tra
l’altro, avvalersi regolarmente della consulenza di teologi morali. Istituita dalla
Conferenza episcopale nel 1969 , la “Campagna per lo sviluppo umano” finanzia numerosi
progetti di promozione umana, economica e sociale a favore delle categorie sociali
indigenti del Paese. A questo scopo essa promuove ogni anno a gennaio un “Mese di
sensibilizzazione sulla povertà in America”. (A cura di Lisa Zengarini)