"La teologia della liturgia": presentato il primo volume dell'Opera omnia di Joseph
Ratzinger
“La teologia della liturgia”, curato dalla Libreria Editrice Vaticana, è il
titolo del volume che raccoglie gli scritti del teologo Joseph Ratzinger sull’argomento
dal 1964 al 2004, ed è il primo dei 16 tomi previsti per l’Opera omnia di Benedetto
XVI. A presentarlo, ieri sera, all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, il segretario
di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, il sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio Gianni Letta, la docente di storia contemporanea all’Università “La
Sapienza” Lucetta Scaraffia e Christian Schaller, direttore vicario dell’Istituto
Benedetto XVI di Ratisbona. C’era per noi Debora Donnini.
L’intento
del volume “La teologia della liturgia” è quello di “aiutare la Chiesa in un grande
rinnovamento che si rende possibile solo se si ‘ama l’Amato’”. Lo ha affermato alla
presentazione, il cardinale Tarcisio Bertone. Il primo volume ad essere pubblicato
dell’Opera omnia è, dunque, questo sulla liturgia perché - a spiegarlo è il Papa nella
prefazione - il Concilio Vaticano II iniziò i suoi lavori su questo argomento e perché
con la liturgia si mette in luce la priorità del tema ‘Dio’. E il cardinale Bertone,
riprendendo le parole dello stesso Benedetto XVI nel discorso alla Curia Romana nel
dicembre del 2005, sottolinea che il Concilio Vaticano II “se lo leggiamo e recepiamo
guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di più una grande
forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa”. Sulla scelta dunque di
cominciare la pubblicazione dell’Opera omnia con il volume sulla liturgia sentiamo
Lucetta Scaraffia:
R. - E’ importante che sia il
primo volume dell’Opera omnia ad uscire, anche se è l’11.mo. Questo lo spiega benissimo
Benedetto XVI nella prefazione: bisogna cominciare da Dio. Il volume si propone soprattutto
di rendere comprensibile la liturgia che è una tradizione meravigliosa passata attraverso
i millenni con modifiche, discussioni … I fedeli devono leggere questa tradizione,
comprenderne la ricchezza e comprendere anche la diversità dalle altre religioni.
All’inizio c’è, infatti, un’introduzione di tipo antropologico in cui il Papa si pone
di fronte al concetto di sacrificio per esempio nelle altre religioni, e in questo
modo fa capire meglio la specificità della religione cristiana.
D. -
Nella prefazione, lo stesso Benedetto XVI mette in evidenza come “l’intenzione essenziale
dell’opera era quello di collocare la liturgia al di sopra delle questioni spesso
grette circa questa o quella forma, nel suo contesto più ampio”, che il Papa descrive
in 3 ambiti: rapporto con l’Antico Testamento, rapporto con le altre religioni del
mondo e carattere cosmico della liturgia…
R. - Ogni liturgia è un nuovo
inizio, di nuovo, della vita e del mondo. Questo è un aspetto molto importante. Quindi
il testo fa capire la ricchezza di significati e l’importanza di questo momento nella
vita dei fedeli e soprattutto anche la bellezza della tradizione cristiana, perché
nel libro c’è il grande amore di Ratzinger per la tradizione liturgica cristiana.
D.
- Lo stesso Joseph Ratzinger sottolinea che “senza la connessione con l’eredità veterotestamentaria
la liturgia cristiana è assolutamente incomprensibile”…
R. - Questo
c’è in tutte le opere di Ratzinger, comincia sempre dall’Antico Testamento e scopre
la ricchezza enorme e i punti di somiglianza tra l’Antico e Nuovo Testamento. Questo
che segue sempre è un metodo estremamente fertile, che tra l’altro spiega anche in
modo diverso il nostro rapporto con l’ebraismo.