Il dolore dell'Argentina per la morte dell'ex presidente Kirchner
Decine di migliaia di persone si sono riunite spontaneamente da ieri sera nella Plaza
de Mayo, di Buenos Aires, deponendo fiori, bandiere e messaggi di fronte alla Casa
Rosada, in seguito alla notizia della morte dell'ex presidente, Nestor Kirchner, colpito
da un infarto ad El Calafate. Decretati tre giorni di lutto nazionale. I funerali
di Stato verranno celebrati forse già domani nella sua città natale, Rio Gallegos,
in Patagonia. Hanno già confermato la loro presenza i presidenti di quasi tutti i
Paesi latinoamericani, tra i quali il brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ed il
venezuelano, Hugo Chavez. Intanto, nel Paese ci si interroga ora sul futuro politico,
in vista delle presidenziali del 2011. Salvatore Sabatino ha intervistato Juan
Pablo Cafiero, ambasciatore argentino presso la Santa Sede:
R. – Kirchner
è stato un uomo della democrazia, un uomo per l’unità dell’America Latina, un uomo
rispettoso, un difensore dei diritti umani, dei diritti sociali dell’Argentina. E’
una giornata tristissima per tutto il popolo argentino.
D. – Kirchner
ha avuto un ruolo importantissimo per il suo Paese, traghettando l’Argentina verso
una fase di benessere, dopo la terribile crisi economica che tutti ricordiamo. Ora,
molti temono che con la sua morte il Paese possa ripiombare in una fase di recessione.
Qual è il suo punto di vista?
R. – Non credo ci sarà alcuna recessione.
La crescita del Pil per quest’anno è prevista al 9 per cento in Argentina. Dopo il
primo governo di Kirchner - e adesso il governo di sua moglie, Cristina Fernandez
Kirchner - si è avuto un periodo di alta crescita economica e di sviluppo sociale
troppo importante e consolidato in tutta la regione.
D. – La moglie
di Kirchner, Cristina Fernandez, che è l’attuale presidente argentino, ha detto: “Continuerò
a lottare per tutti gli argentini”. Un segno ulteriore di speranza per il Paese?
R.
– Sì, la speranza e l’aspettativa della comunità sono molto importanti, ma accompagnano
tutti i presidenti dell’America Latina, che in questo momento stanno arrivando in
Argentina, per il funerale dell’ex presidente, a dimostrazione della forza e dell’importanza
e a dimostrazione del fatto che la presidente, Cristina Fernandez Kirchner, andrà
avanti con il progetto politico e sociale.
Somalia: i ribelli uccidono
due ragazze accusate di essere spie I ribelli somali al-Shabaab hanno messo
a morte due giovani ragazze accusate di essere delle spie. Lo riportano oggi testimoni
citati dal sito Arabtimesonline. L'esecuzione pubblica è avvenuta ieri nella città
somala di Beledweyne di fronte a un centinaio di residenti. Si tratta della prima
condanna a morte di questo tipo nei confronti di donne. Secondo quanto hanno riferito
alcuni testimoni, le due giovani di 17 e 18 anni, “sono state fatte accovacciare per
terra, con le mani legate sulla schiena, e alcuni uomini col il volto coperto hanno
sparato alle loro spalle uccidendole”. Intanto si contano almeno 15 vittime in questi
primi giorni della settimana nel sud del Paese, nell'offensiva condotta dai militari
del governo di transizione somalo (Tfg) a Rabdhure nella regione di Bakol al confine
con l'Etiopia contro i ribelli Shabaab. Secondo Radio Garowe, gli integralisti legati
ad al Qaeda hanno abbandonato la zona. Gli “intensi combattimenti”, a detta di testimoni,
si sono verificati martedì scorso. Radio Garowe aggiunge che, secondo altre testimonianze,
sei leader religiosi sono stati uccisi da uomini armati non identificati mentre stavano
uscendo da una moschea, nella regione di Galguduud nel centro della Somalia. Alcune
fonti locali hanno puntato il dito contro il gruppo Ahlu-sunna, una formazione islamica
moderata, ma lo stesso movimento ha negato un suo coinvolgimento e ha invece accusato
i ribelli Shabaab.
La Russia chiede agli Usa inchieste sui dati di Wikileaks La
Russia chiede agli Stati Uniti di avviare un'inchiesta sulle informazioni riguardo
le uccisioni dei civili iracheni da parte dei militari americani rivelate da Wikileaks.
Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Andrei Nesternko.
Nel
nordovest del Pakistan ancora attacchi di droni contro ribelli Cinque militanti
islamici sono stati uccisi oggi da due missili lanciati da un drone Usa in territori
tribali del nordovest del Pakistan, zona bastione dei talebani e degli alleati di
Al Qaeda. I missili sono stati lanciati su un accampamento di militanti del villaggio
di Ismail Kehl, a circa 40 km a ovest di Miranshah, la principale città della regione
del Waziristan del Nord, alla frontiere con l'Afghanistan.
Usa, arrestato
un americano di origine pakistana: preparava attentati Le forze dell'ordine
hanno arrestato nello Stato americano della in Virginia un americano di origine pakistana,
che intendeva far saltare in aria alcune stazioni della metro dell'area di Washington,
situate vicino al Pentagono e al Cimitero di Arlington. L'uomo arrestato, Farooqe
Ahmed, 34 anni, aveva incontrato più volte negli ultimi mesi agenti dell'Fbi che fingevano
di essere emissari di Al Qaeda. Il sospetto terrorista aveva detto agli agenti che
intendeva uccidere più persone possibile in attacchi simultanei contro almeno quattro
stazioni della ferrovia sotterranea della capitale (Pentagon City, Cimitero di Arlington,
Crystal City e Courthouse) nel corso del 2011. L'uomo aveva detto di voler colpire
in particolare il personale militare. Nel maggio scorso, un altro americano di origine
pakistana aveva tentato senza successo di far esplodere un'auto piena di esplosivo
nella centralissima Times Square a New York. Dal 2009, oltre 60 cittadini americani
sono stati arrestati o condannati per casi di terrorismo.
La Francia pensa
alla prima fase del ritiro dall’Afghanistan nel 2011 Il ritiro dei primi soldati
francesi è "possibile" già da inizio 2011: lo ha detto oggi il ministro della Difesa
francese, Herve Morin, precisando che ciò "non ha assolutamente" nessun legame con
le minacce lanciate ieri di Osama bin Laden. Il calendario è stato fissato da Barack
Obama, che ha annunciato che nel corso del 2011 i primi soldati americani lasceranno
il Paese. Ieri, in un messaggio audio, Osama bin Laden ha chiesto alla Francia di
ritirarsi dall'Afghanistan “per conservare la vostra sicurezza”. “Così come voi uccidete,
sarete uccisi, così come fate prigionieri, sarete imprigionati e così come violate
la sicurezza della nostra nazione, anche la vostra sarà violata”, ha minacciato il
capo di al Qaeda.
Francia, ancora scioperi dopo l’approvazione ieri della
riforma pensioni Nonostante l'approvazione definitiva della riforma delle pensioni,
avvenuta ieri in parlamento, la Francia si ritrova oggi alle prese con l'ennesima
giornata di scioperi e manifestazioni, anche se i disagi appaiono per ora ad un livello
inferiore rispetto alle settimane scorse. La circolazione ferroviaria è, come previsto,
in media di 6 treni su 10, gli aerei fanno registrare annullamenti del 50% dei voli
all'aeroporto di Orly e del 30% a Roissy. La metropolitana parigina è quasi normale
ma non altrettanto si può dire per le reti urbane di Strasburgo, Besancon, Clermont-Ferrand,
Digione e Limoges, tutte molto rallentate. Diversi i depositi di autobus presidiati
da picchetti di scioperanti, soprattutto al nord (Lille e Amiens). Blocchi stradali
vengono registrati sulle autostrade, specie nel Pas-de-Calais, sulla Manica. Francois
Chereque, leader della Cfdt, uno dei sindacati che hanno guidato la protesta, ha dichiarato
stamattina che “non c'è stata alcuna sconfitta sulle pensioni” da parte dei lavoratori,
aggiungendo di sperare che “il presidente della Repubblica non promulgherà questa
legge, dal momento che gli ultimi sondaggi danno il 65% dei francesi d'accordo con
la protesta dei sindacati”.
Italia, Berlusconi al sud promette: entro tre
giorni risolto il problema rifiuti a Napoli ''Fra tre giorni a Napoli non ci
saranno più rifiuti''. Lo ha assicurato il premier italiano, Silvio Berlusconi, in
conferenza stampa durante un breve sopralluogo al termovalorizzatore di Acerra. Accompagnato
dal sottosegretario, Guido Bertolaso, il presidente del Consiglio poco dopo il suo
arrivo è salito all'inceneritore della centrale poco fuori Napoli osservando il funzionamento
dell'enorme forno nel quale vengono bruciati i rifiuti tritovagliati e selezionati.
Berlusconi ha quindi posto alcune domande a Bertolaso che lo ha ragguagliato sul funzionamento
dell'impianto. Berlusconi ha ringraziato le forze dell'ordine per aver dovuto sopportare
- ha detto - le ''provocazioni'' durante le rivolte per l'emergenza rifiuti, causate
''non dalla popolazione ma da facinorosi che pare siano anche organizzati''. Al termine
del sopralluogo, il presidente del Consiglio si è recato al previsto incontro che
dovrebbe vedere, oltre al sottosegretario Bertolaso, la partecipazione dei cinque
presidenti di provincia, del governatore Stefano Caldoro, dei cinque prefetti interessati
e del sottosegretario, Paolo Bonaiuti.
Il premier greco: impegnati in una
“dura battaglia contro la crisi” La Grecia è impegnata oggi in “una dura battaglia”
contro la crisi economica e per “l'indipendenza del Paese”, paragonabile a quella
che la oppose al fascismo italiano e che contribuì alla vittoria degli Alleati nella
Seconda Guerra Mondiale. Lo ha detto il premier, Giorgio Papandreou, in occasione
della festa nazionale che celebra oggi in Grecia il "no" con cui il capo del governo,
Ioannis Metaxas, il 28 ottobre 1940 rispose all'ultimatum di Benito Mussolini che
esigeva di occupare posizioni strategiche in territorio greco per la durata del conflitto.
Un rifiuto che si tradusse nell'invasione da parte dell'Italia, cui la Grecia oppose
una strenua resistenza, costringendo Hitler a intervenire e a ritardare l'"Operazione
Barbarossa", preparando così la sconfitta tedesca in Russia. Papandreou nel suo discorso
sottolinea che la forte controffensiva opposta 70 anni fa all'invasione italiana,
che sarebbe stata respinta se non fosse intervenuta la Germania, “fu il primo successo
degli Alleati contro le forze dell'Asse durante la Seconda Guerra Mondiale e sollevò
il morale dei popoli oppressi d'Europa”.
Confermata la visita di Hillary
Clinton in Cina La Cina ha confermato la prossima visita del segretario di
Stato americano, Hillary Clinton, annunciata dal Dipartimento di Stato. La sosta in
Cina è stata aggiunta all'ultimo momento al viaggio del segretario, iniziato ieri
e in programma fino all'8 novembre, che prevede visite in Vietnam, Cambogia. Malaysia,
Papua Nuova Guinea, Nuova Zelanda e Australia. Hillary Clinton si incontrerà sull'isola
di Hainan, nel sud della Cina, con Dai Bingguo, membro del Consiglio di Stato cinese
(il gabinetto di governo) ed esperto di politica estera. Secondo Yuan Peng, dell'Istituto
per le relazioni internazionali contemporanee di Pechino, “gli Usa stanno cercando
di tranquillizzare la Cina dopo i sospetti sollevati dalle loro frequenti interazioni
con gli alleati asiatici”. In novembre, è previsto un viaggio in Asia del presidente,
Barack Obama, che visiterà India, Indonesia, Corea del Sud e Giappone.
Speranze
per la liberazione di Aung San Suu Kyi dopo le elezioni in Birmania Il ministro
birmano degli Affari esteri ha detto ai suoi partner del sudest asiatico che la leader
dell'opposizione, Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari, sarà “forse” liberata
dopo le elezioni del 7 novembre. Lo ha reso noto ad Hanoi un diplomatico asiatico.
Il ministro birmano, Nyan Win, ha incontrato ieri sera, durante una cena, i suoi partner
dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), in margine al summit
che si apre oggi nella capitale vietnamita. “Ha detto che libereranno Aung San Suu
Kyi forse dopo le elezioni”, ha riferito il diplomatico, precisando che il ministro
non ha indicato nessuna data precisa. Due responsabili birmani, coperti da anonimato,
hanno detto recentemente che il premio Nobel per la Pace sarà liberata il 13 novembre,
quando scadranno i termini della sua detenzione. La “Dama” di Rangun ha trascorso
oltre 15 degli ultimi 21 anni in stato di detenzione e non è stata mai liberata dal
2003.(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 301 E' possibile
ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino
del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.