2010-10-28 15:18:25

Diminuiscono sempre di più le famiglie italiane che riescono a risparmiare


Gli italiani continuano ad essere un popolo di risparmiatori. Le famiglie che però riescono davvero a mettere qualche soldo da parte sono il 36 per cento, e queste si trovano soprattutto al Nord. Questi dati sono emersi dall’odierna Giornata mondiale del risparmio che si è svolta a Roma. Per il governatore di Bankitalia Mario Draghi c’è “una diffusa incertezza sul futuro”. Il servizio Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Il risparmio continua a rimanere un punto fermo degli italiani, il 41 per cento non riesce a vivere tranquillo se non mette qualcosa da parte. Ma sono sempre meno le famiglie che riescono a migliorare il proprio tenore di vita: erano l’11 per cento nel 2006 e sono il 6 per cento quest’anno. E rimane costante il numero di quei nuclei che ritiene che il proprio tenore di vita sia peggiorato. Oggi essi sono il 29 per cento. Preoccupa poi il fatto che il 26 per cento si trovi in ‘saldo negativo’, quindi costretto a ricorrere ai prestiti. Per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a livello europeo serve un rafforzamento della vigilanza e disciplina dei conti pubblici, “occorrono infatti regole e comportamenti ispirati a un grande rigore”. Secondo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non si può sempre agire aumentando la spesa pubblica:

“L’Europa è un continente che produce più debito che ricchezza, più deficit che prodotto interno lordo, e così non si può continuare! Finita l’età coloniale, anche per l’Europa il colpo di gong della storia marca e deve modificare una traiettoria”.

Attenzione però, quando si fanno le riforme economiche, a non creare tensioni sociali…

“Questo tipo di politiche di riduzione della spesa pubblica, di modifica di un pezzo di traiettoria della storia, pone in Europa, ma anche in altri Paesi, problemi democratici, dei problemi di consenso e di tenuta democratica.”

L’Italia sembra aver retto meglio degli altri Paesi alla crisi, ma i problemi rimangono: disoccupazione all’8,5% e Pil che cresce dell’1%: Il governatore di Bankitalia Mario Draghi:

“Allo sviluppo economico serve il contributo della domanda interna, quel circolo virtuoso, che da consumi evoluti e investimenti lungimiranti, porta a redditi alti e diffusi e ancora a consumi e benessere. Oggi i consumi ristagnano perché i redditi reali delle famiglie non progrediscono e vi è una diffusa incertezza sul futuro.”

Per Draghi il ruolo delle fondazioni bancarie è stato fondamentale per arginare gli effetti della crisi.







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