L'Onu chiede a Iraq e Stati Uniti un'inchiesta sulle accuse di abusi lanciate da Wikileaks
In Iraq non si fermano le violenze. Dieci persone sono rimaste uccise ieri nell’assalto
condotto da alcuni uomini armati al mercato orafo di Kirkuk,11 i feriti. Intanto,
l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Navi Pillay, ha chiesto
all’Iraq e agli Stati Uniti un’inchiesta sulle accuse di torture e omicidi contenute
nelle rivelazioni diffuse dal sito Wikileaks. Secondo la Pillay, i documenti denunciano
gravi violazioni delle leggi internazionali a protezione dei diritti umani.
Pakistan Ancora
violenza in Pakistan. Almeno tre persone sono rimaste uccise e nove ferite in seguito
all'esplosione di una bomba, vicino a un veicolo della polizia a Quetta, in Baluchistan.
Vittime anche tra i talebani: tre di loro sono morti in un attacco di un drone Usa
nel Nord Waziristan. E sale la tensione al confine con l’Afghanistan, nella zona tribale
di Kurram, dove per motivi di sicurezza sono stati chiusi tutti i valichi di frontiera,
isolando la tribù locale dei Turi, da sempre ostile ai talebani, che ora si trova
di fatto accerchiata da una parte dall'esercito pakistano e dall'altra dagli insorti.
Infine, sul fronte diplomatico da registrare la telefonata del presidente Usa, Barack
Obama, al suo omologo pakistano, Ali Zardari, “per ribadire il sostegno americano
per il processo democratico in Pakistan''.
Afghanistan Le forze afghane
e della Nato sono vicine alla vittoria sui talebani a Kandahar, roccaforte dei ribelli
integralisti, dopo diversi mesi di un’offensiva ininterrotta. Lo ha annunciato oggi
il governo afghano. “L'operazione a Kandahar alle sue ultime fasi, Il nemico ha preferito
non combattere”, ha detto il portavoce del ministero afghano della Difesa. La forza
internazionale e l'esercito afghano hanno lanciato in primavera una grande offensiva
nella provincia di Kandahar, approfittando dei 30mila militari di rinforzo inviati
dal presidente Obama. Sul terreno si registrano intanto nuove violenze, due kamikaze
si sono fatti esplodere davanti la casa del responsabile dei servizi di informazione
nella provincia di Farah, uccidendo una guardia e ferendone altre due. Un soldato
della Nato, poi, è rimasto ucciso nell’esplosione di una mina nel nord del Paese.
Usa
–Iran Gli Stati Uniti non hanno alcun problema con il reattore iraniano di
Bushehr, costruito in cooperazione con la Russia, ma sono preoccupati dalle altre
attività nucleari di Teheran. Questo il commento del segretario di Stato Usa, Hillary
Clinton, sull’inizio delle attività di immissione combustibile nell’impianto atomico
della Repubblica islamica.
Israele: tensioni alla marcia dell’estrema destra Mattinata
di scontri nella città israeliana di Uhm el Fahm, dove la polizia ha lanciato lacrimogeni
e granate assordanti per disperdere centinaia di arabo israeliani, che volevano impedire
una marcia autorizzata dell'estrema destra che chiede la messa la bando del Partito
islamico degli arabi israeliani. Circa un migliaio di agenti in assetto antisommossa
sono stati dispiegati nella cittadina nel nord dello Stato ebraico, in previsione
di possibili disordini. La marcia è stata definita una "provocazione" dal sindaco
di etnia araba, Khaled Hamdam. E torna alta la tensione anche al confine con la striscia
di Gaza: un carro armato isrealiano ha ucciso un militante islamico jihadista. La
polizia israeliana sta investigando sull'incidente.
Nazioni Unite, dibattito
su donne e pace Donne, pace e sicurezza: le speranze e i timori dell’Onu ieri
nel dibattito che si è aperto a Washington in occasione del decimo anniversario della
risoluzione 1325 sul tema. Dal segretario generale delle nazioni unite, Ban Ki-moon,
l’invito a fare di più. Ci riferisce Elena Molinari:
Le donne
sono ancora oggi particolarmente esposte alle violenze e agli abusi nei Paesi segnati
da conflitti, ma anziché vittime devono diventare agenti del cambiamento. Il Consiglio
di sicurezza dell’Onu ha espresso ieri in questi termini la sua grave preoccupazione
e anche la sua speranza per il rapporto fra donne e sicurezza in occasione del decimo
anniversario della Risoluzione 1.325, chiamata appunto “Donne, pace e sicurezza”.
Al termine del dibattito cui hanno partecipato anche Michelle Bachelet, responsabile
dell’Agenzia Onu per le donne, e Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, il Consiglio
ha dunque riaffermato il suo completo impegno a implementare la risoluzione e a incrementare
così il contributo delle donne alle missioni di pace. La Risoluzione approvata all’unanimità
dal Consiglio nel 2000 persegue tre obiettivi: una maggiore partecipazione delle donne
ai processi di pace, la prevenzione e la protezione contro la violenza sessuale e
il sostegno a un approccio sensibile per i progetti nei programmi di promozione per
la pace.
Myanmar, elezioni Persiste un clima di scetticismo in
vista delle elezioni del prossimo 7 novembre, in Myanmar. Ieri, la National League
for Democracy (Nld), il partito d’opposizione guidato da Aung San Suu Kyi, ha pubblicato
una nota. “Questa tornata – si legge – è stata indetta per prolungare la dittatura
militare e confermare la Costituzione del 2008”.
Sri Lanka: rimossi posti
di blocco Dopo 17 mesi dalla fine della guerra civile contro i ribelli delle
Tigri Tamil, il governo dello Sri Lanka ha deciso di rimuovere tutti i posti di blocco
nella capitale Colombo. Secondo il portavoce dell’esercito, lo sgombero delle torrette,
filo spinato e sacchi di sabbia avverrà “in diverse fasi”. La decisione è stata presa
alla luce del ritorno alla normalità nella città che, durante circa 30 anni di guerra,
è stata teatro di sanguinosi attentati esplosivi organizzati dai ribelli separatisti
sconfitti dall'esercito cingalese nel 2009.
Nobel per la Pace: fratelli
Liu Xiaobo ritireranno il premio Saranno i fratelli del dissidente cinese Liu
Xiaobo a ritirare, per suo conto, il Nobel per la Pace. Liu Xiaobo primo firmatario
dell’appello “Carto 08”, sta scontando una pena di 11 anni di carcere per incitazione
alla sovversione. La consorte, invece, è agli arresti domiciliari a Pechino dallo
scorso 8 ottobre, da quando cioè la Commissione norvegese ha assegnato al marito l’ambito
riconoscimento.
Cuba: Onu chiede fine embargo Per il 19.esimo anno
consecutivo, l’Onu ha chiesto agli Stati Uniti di porre fine all’embargo commerciale
imposto a Cuba. Intanto, ieri a L’Avana ha preso il via la procedura di consegna di
licenze per le piccole imprese private. Il provvedimento è stato adottato dal governo
di Raul Castro per compensare il taglio di mezzo milione di lavoratori statali, previsto
per la fine di marzo.
Praga: otto senza fissa dimora morti in un incendio Otto
senza fissa dimora hanno perso la vita a Praga, capitale della Repubblica Ceca, nell'incendio
divampato questa notte in un edifico abbandonato nel centro della città. L’identità
delle vittime non è ancora nota, come pure la causa della tragedia. Secondo il portavoce
dei Vigili del fuoco, si tratta del peggiore incendio che abbia interessato la capitale
ceca negli ultimi 20 anni.
Germania: introdotto il reato di matrimonio forzoso Il
governo tedesco ha approvato un progetto di legge che stabilisce che il matrimonio
forzoso è un reato. Finora, questa pratica è stata perseguita solo come forma di coercizione.
Adesso, invece, “diventerà un reato per mostrare ancora più chiaramente che deve essere
punito”, ha sottolineato il ministro dell'Interno, Thomas de Maiziere. La proposta
di legge, che deve essere ancora approvata dal parlamento, prevede pene fino a cinque
anni di carcere per chi costringa una persona a sposarsi. La decisione è stata presa
alla luce dei molti casi, registrati negli ultimi anni, di ragazze di origine straniera
obbligate a sposarsi senza il loro consenso. (Panoramica internazionale a cura
di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LIV no. 300
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