2010-10-27 08:09:07

Clinton: nessun problema per la centrale nucleare iraniana di Bushehr


Gli Stati Uniti non hanno alcun problema con il reattore iraniano di Bushehr, costruito in cooperazione con la Russia, ma sono preoccupati dalle altre attività nucleari di Teheran. Questo il commento del segretario di Stato Usa Hillary Clinton, sull’inizio delle attività di immissione combustibile nell’impianto atomico della Repubblica islamica. Intanto l’Iran ha ammesso pure di aver fornito finanziamenti all'Afghanistan. Nei giorni scorsi il presidente Karzai aveva parlato degli aiuti iraniani, suscitando la preoccupazione degli Stati Uniti. Per un commento, ascoltiamo Antonello Sacchetti, profondo conoscitore della realtà iraniana, intervistato da Giada Aquilino: RealAudioMP3

R. - L’Iran ha tradizionalmente una secolare influenza sull’Afghanistan. La ha dal punto di vista culturale e non solo da quello politico. Basti pensare che la lingua ufficiale dell’Afghanistan è il dari, che è una variante del persiano. Sfido chiunque a trovare un Paese - tra quelli che sono intervenuti in Afghanistan - che non abbia dato soldi all’Afghanistan, in particolare anche ai governanti di quel Paese. Ci sono tanti motivi che legano poi questa situazione degli interessi nazionali dell’Iran: ci sono migliaia di chilometri di frontiere tra i due Paesi, ma tra i due Paesi c’è anche una continua - e mai interrotta - disputa riguardo alle responsabilità sul traffico di droga. Al di là di questo, però, diciamo che l’Iran esercita la sua naturale vocazione a potenza media regionale, a Paese cioè che comunque influisce sulle sorti degli Stati vicini.

D. - A livello interno, l’Iran si sta concentrando sul reattore di Bushehr, dove avvierà la produzione di energia elettrica all’inizio del 2011. Bushehr che capitolo rappresenta del programma nucleare iraniano?

R. - Direi che forse è il primo capitolo di una storia veramente infinita, perché Bushehr è il reattore che si cominciò a costruire addirittura nel 1975. Di fatto, i lavori in questo reattore avvengono sotto la supervisione dell’Aiea, in un momento in cui forse si sta saggiando il terreno in vista di una ripresa dei colloqui sul nucleare del Gruppo 5+1.







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