Ucraina: i cristiani chiedono di poter costruire una chiesa greco-cattolica a Odessa
In una lettera inviata al sindaco di Odessa, in Ucraina, e al presidente dell'amministrazione
provinciale, i responsabili di diciotto Chiese cristiane della città ucraina chiedono
ai politici di fare da intermediari con le autorità statali per arrivare all’assegnazione
di un appezzamento di terreno dove poter costruire un luogo di culto della Chiesa
greco-cattolica ucraina. Nella lettera, ripresa dall’Osservatore Romano, si sottolinea
che le sostanziali differenze esistenti tra le varie Chiese, nel credo e nell'insegnamento
pastorale, non possono diventare pretesto di discriminazione di una particolare comunità
religiosa. Lo scorso primo settembre l'eparchia di Odessa della Chiesa ortodossa ucraina
- Patriarcato di Mosca, guidata dal vescovo Ahafanhel Savin, aveva invitato le autorità
a non concedere l'autorizzazione a costruire una chiesa greco-cattolica a Odessa in
quanto espressione, in questa provincia, di una piccola minoranza di fedeli. “Il nostro
appello congiunto — scrivono i rappresentanti cristiani — è maturato in conseguenza
del clima di pericolosa aggressione artificialmente creata in città da alcuni gruppi
riguardo l'edificazione a Odessa di un luogo di culto della Chiesa greco-cattolica
ucraina”. “Come fratelli in Cristo dei greco-cattolici di Odessa – si legge nella
lettera - non possiamo restare indifferenti davanti a questo”. Il documento — riferisce
il Religious information service of Ukraine (Risu) — è firmato, tra gli altri, da
vescovi, pastori e responsabili della Chiesa cattolica, della Chiesa apostolica armena,
della comunità luterana evangelica tedesca in Ucraina e di associazioni evangeliche,
riformate e battiste. Nei giorni scorsi il cardinale Lubomyr Husar, arcivescovo maggiore
di Kyiv-Haly, è intervenuto per sgomberare il campo dalle polemiche, precisando in
particolare che la Chiesa greco-cattolica non è contraria all'assegnazione, da parte
delle autorità, di un terreno per costruire una cattedrale della Chiesa ortodossa
- Patriarcato di Mosca a Lviv, dove è forte la presenza dei cattolici in Ucraina.
In un’intervista rilasciata al giornale “Day”, il porporato ha detto che questa decisione
non spetta alla Chiesa greco-cattolica ucraina ma allo Stato. Per il cardinale Husar
le vicende di Odessa e di Lviv non possono essere messe in correlazione e, soprattutto,
non si può parlare di ritorsione in conseguenza di un presunto mancato rispetto del
principio di reciprocità. Secondo il porporato, la cosa grave della vicenda di Odessa
è che qualcuno, deliberatamente, rifiuta di capire che la Costituzione e i diritti
costituzionali devono essere assicurati a tutti, indipendentemente dal numero dei
fedeli delle singole comunità ecclesiali. Il cardinale Husar ricorda anche che, dopo
la presa di posizione dell'eparchia di Odessa della Chiesa ortodossa ucraina - Patriarcato
di Mosca, la Chiesa greco-cattolica ucraina ha scritto al presidente della Repubblica,
Viktor Janukovi, chiedendogli di non consentire che si risveglino nel Paese l'intolleranza
e la restrizione dei diritti dei cittadini a causa della loro confessione. (A.L.)