Mons. Ravasi e il sindaco di Roma Alemanno all'apertura della plenaria del dicastero
della Cultura, il 10 novembre
L’uso dei vari linguaggi comunicativi – da quelli narrativi a quelli figurativi per
studiare l’attuale situazione culturale e proporre delle linee di azione per la missione
evangelizzatrice della Chiesa. E’ l’obiettivo principale della plenaria del Pontificio
Consiglio della Cultura, in programma dal 10 al 13 novembre prossimi. Nel pomeriggio
del 10, la plenaria avrà eccezionalmente inizio al Comune di Roma, nella Sala della
Protomoteca, per una tavola rotonda sul tema “Nella città in ascolto dei linguaggi
dell’anima”. Vi parteciperanno, tra gli altri, il futuro cardinale, Gianfranco Ravasi,
presidente del dicastero della Cultura, e il sindaco della capitale, Gianni Alemanno.
Successivamente,
informa un comunicato, le sessioni di lavoro continueranno nell’ambito del Dicastero
“con uno sguardo ai nuovi linguaggi, in particolare il cinema, la musica, l’arte figurativa
e plastica, internet e le possibilità multimediali per rintracciare le parole, i colori,
i suoni e le immagini capaci di presentare la vita cristiana come esperienza valida
oggi e per tutti”. Proprio per favorire la comunicazione interpersonale, non ci saranno
testi scritti da leggere o da seguire, ma conversazioni con esperti quali Ennio Morricone,
Dario Viganò, Robert Barron e l’amministratore delegato della Microsoft Italia. “La
Chiesa – prosegue la nota – ha una lunga tradizione nell’usare diverse forme linguistiche
nelle sue comunicazioni rivolte sia al proprio interno che all’esterno”. I linguaggi
attuali saranno passati in rassegna durante i lavori della plenaria, con uno sguardo
particolare alle “caratteristiche dell’interattività e della partecipazione, della
chiarezza e della semplicità – evitando però la semplificazione – e i linguaggi figurativi
e narrativi per poter meglio trasmettere ai nostri contemporanei in maniera comprensibile
ciò che abbiamo ricevuto”.