2010-10-26 14:39:46

In India accuse di “conversioni forzate”: cristiani percossi e arrestati


Fedeli cristiani che operano nel sociale, nelle scuole o che predicano il Vangelo sono l’obiettivo privilegiato di gruppi estremisti indù, ma anche buddisti, che li accusano di “conversioni forzate e fraudolente”. Recenti episodi riferiti all’agenzia Fides riguardano gli stati di Karnataka e Jammu e Kashmir. Il 24 ottobre a Bengaluru, in Karantaka, un insegnante cristiano, impiegato nella scuola cattolica della Santa Croce è stato assalito da membri di gruppi estremisti indù che lo accusavano di operare conversioni fra gli studenti. Gli estremisti lo hanno bloccato all’uscita di scuola e lo hanno percosso con violenza. L’insegnante si trova in ospedale. Alcuni esponenti del “All India Christian Council”, forum che riunisce leader cristiani di tutte le confessioni, lo hanno visitato e hanno sottolineato che le motivazioni dell’aggressione sono pretestuose e che l’assalto è dovuto solo alla sua fede cristiana. Sempre in Karnataka, un grave atto di intimidazione ha colpito il pastore protestante Andrew Mallappa Hanumanthappa, nel villaggio di Bellakatte. Il 20 ottobre scorso sei persone lo hanno fermato per strada e lo hanno malmenato. Successivamente, si sono recati presso la sala liturgica utilizzata dalla piccola comunità cristiana locale e l’hanno bruciata. La polizia ha arrestato 4 uomini che poi sono poi stati rilasciati. In Jammu e Kashmir, sei membri della “Sunehara Kal” (“Futuro dorato”), organizzazione non governativa di ispirazione cristiana, sono poi stati arrestati il 23 ottobre scorso con l’accusa di aver rapito dei bambini e di volerli convertire al cristianesimo. I piccoli, fra i quali alcuni orfani, sono vittime delle alluvioni che hanno colpito la zona di Leh, e i membri dell’Ong se ne stavano prendendo cura. Come riferisce Global Council of Indian Christians, associazione che difende i diritti dei cristiani in India, sono stati i membri buddisti della “Ladakh Buddhist Association” a denunciare l'Ong cristiana alla polizia. Questi hanno convinto alcuni fra i genitori dei ragazzi a dichiarare che i bambini erano stati presi senza il loro consenso. Fonti locali hanno ricordato che la “Ladakh Buddhist Association” in passato ha già accusato ingiustamente i fedeli cristiani. (A.L.)







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