In India accuse di “conversioni forzate”: cristiani percossi e arrestati
Fedeli cristiani che operano nel sociale, nelle scuole o che predicano il Vangelo
sono l’obiettivo privilegiato di gruppi estremisti indù, ma anche buddisti, che li
accusano di “conversioni forzate e fraudolente”. Recenti episodi riferiti all’agenzia
Fides riguardano gli stati di Karnataka e Jammu e Kashmir. Il 24 ottobre a Bengaluru,
in Karantaka, un insegnante cristiano, impiegato nella scuola cattolica della Santa
Croce è stato assalito da membri di gruppi estremisti indù che lo accusavano di operare
conversioni fra gli studenti. Gli estremisti lo hanno bloccato all’uscita di scuola
e lo hanno percosso con violenza. L’insegnante si trova in ospedale. Alcuni esponenti
del “All India Christian Council”, forum che riunisce leader cristiani di tutte le
confessioni, lo hanno visitato e hanno sottolineato che le motivazioni dell’aggressione
sono pretestuose e che l’assalto è dovuto solo alla sua fede cristiana. Sempre in
Karnataka, un grave atto di intimidazione ha colpito il pastore protestante Andrew
Mallappa Hanumanthappa, nel villaggio di Bellakatte. Il 20 ottobre scorso sei persone
lo hanno fermato per strada e lo hanno malmenato. Successivamente, si sono recati
presso la sala liturgica utilizzata dalla piccola comunità cristiana locale e l’hanno
bruciata. La polizia ha arrestato 4 uomini che poi sono poi stati rilasciati. In Jammu
e Kashmir, sei membri della “Sunehara Kal” (“Futuro dorato”), organizzazione non governativa
di ispirazione cristiana, sono poi stati arrestati il 23 ottobre scorso con l’accusa
di aver rapito dei bambini e di volerli convertire al cristianesimo. I piccoli, fra
i quali alcuni orfani, sono vittime delle alluvioni che hanno colpito la zona di Leh,
e i membri dell’Ong se ne stavano prendendo cura. Come riferisce Global Council of
Indian Christians, associazione che difende i diritti dei cristiani in India, sono
stati i membri buddisti della “Ladakh Buddhist Association” a denunciare l'Ong cristiana
alla polizia. Questi hanno convinto alcuni fra i genitori dei ragazzi a dichiarare
che i bambini erano stati presi senza il loro consenso. Fonti locali hanno ricordato
che la “Ladakh Buddhist Association” in passato ha già accusato ingiustamente i fedeli
cristiani. (A.L.)