2010-10-25 14:29:09

Iraq: l’impegno della Chiesa per rispondere all’emergenza educativa


La missione della Chiesa in Iraq è sempre più attenta all’emergenza educativa e alla necessità dell’accesso all’istruzione per le fasce più povere e svantaggiate della popolazione. Alla vigilia della Giornata Missionaria mondiale, l’agenzia Fides si sofferma sulla situazione dell’Iraq, dove la Chiesa, con il suo impegno, contribuisce al bene e alla crescita della società. Il nuovo Iraq rischia l’analfabetismo di massa: un iracheno su cinque, nella fascia di età compresa fra 10 e 49 anni, non sa né leggere né scrivere. Ad affermarlo è un recente studio della “Inter Agency Information and Analysis Unit” (Iau) delle Nazioni Unite. Fra le donne la percentuale di analfabeti è oltre il doppio di quella degli uomini (24% contro l’11%). Notevole la disparità anche fra le zone urbane (14%) e quelle rurali (25%). Si sottolinea poi che i tassi di alfabetizzazione hanno un impatto determinante su tutti gli aspetti della vita: occupazione, salute, partecipazione alla vita pubblica, e attitudini sociali. Chi è analfabeta è svantaggiato e le famiglie il cui capofamiglia non sa leggere né scrivere hanno più probabilità di vivere in condizioni di forte disagio. Fra i giovani, in particolare, quelli che non sanno leggere e scrivere hanno molta più difficoltà a far sentire la propria voce nelle istituzioni politiche e sociali. Lo studio rileva anche l’assenza di una strategia nazionale globale e l’insufficienza di fondi per programmi di alfabetizzazione. La struttura amministrativa inoltre è inefficiente per lottare contro il fenomeno dell’analfabetismo. La mancanza di coordinamento fra governo, società civile, organizzazioni non governative e settore privato è un altro grave ostacolo. Per questo la Chiesa cattolica irachena continua a impegnarsi nel settore dell’istruzione: l’arcivescovo caldeo di Mossul, mons. Emil Shimoun Nona, ha annunciato ad esempio che a gennaio inizierà la costruzione di una nuova scuola come segno di speranza. Il presule ha precisato che la diocesi si impegnerà a costruire una nuova scuola nell’antico villaggio cattolico caldeo di Karmless. La nuova scuola diocesana, con il nome del patrono “Mar Adday”, “si propone di accogliere studenti di tutte le religioni: cristiani, musulmani e yazidi, di Karmless e dintorni”, nell’autunno 2011. Il presule ha espresso la speranza che questo progetto aiuti le persone creando più posti di lavoro. “L’istruzione – ha concluso – è stata un carisma della nostra Chiesa fin dalla sua fondazione. Nel 350 d.C., nella città di Nisibis, i nostri antenati diretti fondarono la prima università del mondo. Da allora abbiamo creato centinaia di scuole e università, e sono state riconosciute per i loro apporti significativi alla cultura e alla società irachene”. (A.L.)







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