2010-10-25 15:29:32

Festival di musica e arte sacra: i Wiener nella Basilica di San Paolo fuori le Mura


C’è grande attesa tra gli appassionati di musica e gli specialisti per il concerto di questa sera alle 21.00 alla Basilica di San Paolo fuori le Mura dove tornano a suonare i Wiener Philarmoniker, una delle più note e prestigiose orchestre al mondo. Si tratta dell’evento centrale del Festival internazionale di musica e arte sacra, di cui i Wiener sono ospiti fissi e che porta ogni anno a far risuonare nelle Basiliche pontificie la grande musica sacra, dal gregoriano al Novecento. Guidati da Andris Nelsons, trentenne artista lettone considerato tra i più promettenti direttori del nostro tempo, i Wiener eseguiranno la sinfonia n.103 di Haydn e la K 319 di Mozart insieme al Preludio del I atto dal Parsifal di Wagner. In questa occasione riceveranno oggi il Premio per la conservazione e la promozione della musica sacra quattro personalità: mons. Georg Ratzinger, protonotario apostolico e maestro di Cappella emerito; mons. Domenico Bartolucci, direttore perpetuo emerito della Cappella Musicale Pontificia "Sistina"; Clemens Hellsberg, presidente dei Wiener Philharmoniker, in rappresentanza dei Wiener Philharmoniker, per il pluriennale sostegno al Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra e Hans Urrigshardt, mecenate tedesco, per il continuo sostegno generosamente dato alle finalità istituzionali della Fondazione. Sul Festival Gabriella Ceraso ha sentito lo stesso presidente dei Wiener Clemens Hellsberg:RealAudioMP3

R. – We are very happy that we have the possibility ...
Siamo molto felici di avere la possibilità di venire ogni anno a Roma e in Vaticano. Siamo convinti, infatti, che Festival di questo tipo siano necessari e che non ci sia un posto migliore di questa città per una manifestazione di musica sacra. Noi lo abbiamo inaugurato e siamo orgogliosi di farne parte dopo tanti anni.

D. – Lei questo pomeriggio in rappresentanza di tutta l’orchestra riceverà insieme ad altre personalità tra cui mons. Georg Ratzinger e Domenico Bartolucci, il premio per la conservazione e la promozione della musica sacra. Ecco, quanto è importante a suo parere suonare questa musica, farla conoscere alla gente oggi?

R. – I have to answer in two directions. One is, as a musician I would say ...
Devo rispondere su due fronti. Come musicista, innanzitutto, credo che la musica sacra occupi un posto di grande rilievo nella storia musicale, sia per l’aspetto vocale che strumentale. I più grandi compositori ne hanno scritto. Quindi, per un musicista si tratta di confrontarsi con opere di alto livello. Dall’altro canto, ritengo che la musica sacra debba essere ascoltata anche dalla gente comune e non solo nelle sale da concerto dove a volte si può sentire un Te Deum o qualcosa del genere, ma penso che sia estremamente importante ascoltare questa musica ad alti livelli artistici nelle chiese per le quali è nata.

D. – La musica sacra, secondo lei, può contribuire a salvare la religione, così come diceva Wagner, un autore che voi questa sera suonerete?

R. – I’m convinced that music is an art which expresses some of our feelings ...
Sono convinto che la musica sia un’arte che ci aiuta ad esprimere ciò che non sappiamo dire con le parole, esprime i sentimenti fra le persone, ma esprime anche sentimenti spirituali che vanno al di là di noi stessi. Quindi, sono d’accordo quando si dice che la musica apre i cuori delle persone, apre il cuore degli esseri umani ad altri esseri umani; ma la musica, anche la musica sacra, è capace di aprire il cuore alla religione e alle cose spirituali.







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