Festival di musica e arte sacra: i Wiener nella Basilica di San Paolo fuori le Mura
C’è grande attesa tra gli appassionati di musica e gli specialisti per il concerto
di questa sera alle 21.00 alla Basilica di San Paolo fuori le Mura dove tornano a
suonare i Wiener Philarmoniker, una delle più note e prestigiose orchestre al mondo.
Si tratta dell’evento centrale del Festival internazionale di musica e arte sacra,
di cui i Wiener sono ospiti fissi e che porta ogni anno a far risuonare nelle Basiliche
pontificie la grande musica sacra, dal gregoriano al Novecento. Guidati da Andris
Nelsons, trentenne artista lettone considerato tra i più promettenti direttori del
nostro tempo, i Wiener eseguiranno la sinfonia n.103 di Haydn e la K 319 di Mozart
insieme al Preludio del I atto dal Parsifal di Wagner. In questa occasione
riceveranno oggi il Premio per la conservazione e la promozione della musica sacra
quattro personalità: mons. Georg Ratzinger, protonotario apostolico e maestro di Cappella
emerito; mons. Domenico Bartolucci, direttore perpetuo emerito della Cappella Musicale
Pontificia "Sistina"; Clemens Hellsberg, presidente dei Wiener Philharmoniker, in
rappresentanza dei Wiener Philharmoniker, per il pluriennale sostegno al Festival
Internazionale di Musica e Arte Sacra e Hans Urrigshardt, mecenate tedesco, per il
continuo sostegno generosamente dato alle finalità istituzionali della Fondazione.
Sul Festival Gabriella Ceraso ha sentito lo stesso presidente dei Wiener Clemens
Hellsberg:
R. – We are
very happy that we have the possibility ... Siamo molto felici di avere
la possibilità di venire ogni anno a Roma e in Vaticano. Siamo convinti, infatti,
che Festival di questo tipo siano necessari e che non ci sia un posto migliore di
questa città per una manifestazione di musica sacra. Noi lo abbiamo inaugurato e siamo
orgogliosi di farne parte dopo tanti anni.
D. – Lei questo pomeriggio
in rappresentanza di tutta l’orchestra riceverà insieme ad altre personalità tra cui
mons. Georg Ratzinger e Domenico Bartolucci, il premio per la conservazione e la promozione
della musica sacra. Ecco, quanto è importante a suo parere suonare questa musica,
farla conoscere alla gente oggi?
R. – I have to answer in two directions.
One is, as a musician I would say ... Devo rispondere su due fronti. Come
musicista, innanzitutto, credo che la musica sacra occupi un posto di grande rilievo
nella storia musicale, sia per l’aspetto vocale che strumentale. I più grandi compositori
ne hanno scritto. Quindi, per un musicista si tratta di confrontarsi con opere
di alto livello. Dall’altro canto, ritengo che la musica sacra debba essere ascoltata
anche dalla gente comune e non solo nelle sale da concerto dove a volte si può sentire
un Te Deum o qualcosa del genere, ma penso che sia estremamente importante ascoltare
questa musica ad alti livelli artistici nelle chiese per le quali è nata.
D.
– La musica sacra, secondo lei, può contribuire a salvare la religione, così come
diceva Wagner, un autore che voi questa sera suonerete?
R. – I’m convinced
that music is an art which expresses some of our feelings ... Sono convinto
che la musica sia un’arte che ci aiuta ad esprimere ciò che non sappiamo dire con
le parole, esprime i sentimenti fra le persone, ma esprime anche sentimenti spirituali
che vanno al di là di noi stessi. Quindi, sono d’accordo quando si dice che la musica
apre i cuori delle persone, apre il cuore degli esseri umani ad altri esseri umani;
ma la musica, anche la musica sacra, è capace di aprire il cuore alla religione e
alle cose spirituali.