Nel corso dell'incontro conviviale nell'atrio dell'Aula Paolo VI, in Vaticano, il
Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, S.E.R. Mons. Nikola Eterovi?, ha presentato
al Papa i dati principali dei lavori ai quali hanno partecipato 173 Padri sinodali.
Si sono tenuti 14 Congregazio¬ni Generali e 6 riunioni di Circoli Minori. Sono state
offerte 10 tra meditazioni e omelie. Ci sono stati 125 interventi più 5 consegnati
per iscritto. Sono inoltre intervenuti 12 Delegati Fraterni e sono state svolte 12
relazioni. In aggiunti, ci sono stati 111 interventi liberi alla presenza del Papa.
Il presidente delegato S.B. Ignace Youssif III Younan, ha ringraziato il Pontefice
per l'opportunità offerta alle Chiese del Medio Oriente di far sentire la loro voce,
assicurando che i pastori delle Chiese Orientali torneranno nelle loro terre per proclamare
senza timori il Vangelo nella carità e nella verità, e di viverlo ogni giorno. Il
Patriarca greco melkita, S.B. Gregorius III Laham ha donato al Santo Padre uno splendido
indumento liturgico orientale. Il Papa ha detto che il dono più bello dell'Assemblea
sinodale è la comunione nella diversità delle Chiese d'Oriente, una comunione che
diventa testimonianza:
Cari amici,
secondo
una bella tradizione creata da Papa Giovanni Paolo II, i Sinodi si concludono con
un pranzo, un atto conviviale che si iscrive bene anche nel clima di questo Sinodo,
che parla della comunione: non solo ne ha parlato, ma ci ha fatto realizzare la comunione. Questo
per me è il momento di dire grazie. Grazie al Segretario generale del Sinodo e al
suo staff, che hanno preparato e stanno preparando anche il seguito dei lavori. Grazie
ai Presidenti delegati, grazie soprattutto al Relatore e al Segretario aggiunto, che
hanno fatto un lavoro incredibile. Grazie! Anch’io una volta sono stato relatore nel
Sinodo sulla famiglia e posso un po’ immaginare quale lavoro avete fatto. Grazie pure
a tutti i Padri che hanno presentato la voce della Chiesa in Oriente, agli Uditori,
ai Delegati fraterni, a tutti!
Comunione e testimonianza. In questo momento
ringraziamo il Signore per la comunione che ci ha donato e ci dona. Abbiamo visto
la ricchezza, la diversità di questa comunione. Siete Chiese di riti diversi, che
formano, tuttavia, insieme con tutti gli altri riti, l’unica Chiesa cattolica. E’
bello vedere questa vera cattolicità, che è così ricca di diversità, così ricca di
possibilità, di culture diverse; e, tuttavia, proprio così cresce la polifonia di
un’unica fede, di una vera comunione dei cuori, che solo il Signore può dare. Per
questa esperienza della comunione ringraziamo il Signore, ringrazio tutti voi. Mi
sembra forse questo il dono più importante del Sinodo che abbiamo vissuto e realizzato:
la comunione che ci collega a tutti e che è anche in sé testimonianza. Comunione.
La comunione cattolica, cristiana, è una comunione aperta, dialogale. Così eravamo
anche in permanente dialogo, interiormente ed esteriormente, con i fratelli ortodossi,
con le altre Comunità ecclesiali. E abbiamo sentito che proprio in questo siamo uniti
- anche se ci sono divisioni esteriori: abbiamo sentito la profonda comunione nel
Signore, nel dono della sua Parola, della sua vita, e speriamo che il Signore ci guidi
per avanzare in questa comunione profonda. Noi siamo uniti col Signore e così -
possiamo dire - siamo “trovati” dalla verità. E questa verità non chiude, non pone
confini, ma apre. Perciò eravamo anche in dialogo franco e aperto con i fratelli musulmani,
con i fratelli ebrei, tutti insieme responsabili per il dono della pace, per la pace
proprio in questa parte della terra benedetta dal Signore, culla del cristianesimo
e anche delle due altre religioni. Vogliamo continuare in questo cammino con forza,
tenerezza e umiltà, e con il coraggio della verità che è amore e che nell’amore si
apre. Ho detto che concludiamo questo Sinodo con il pranzo. Ma la vera conclusione
domani è la convivialità col Signore, la celebrazione dell’Eucaristia. L’Eucaristia,
in realtà, non è una conclusione ma un’apertura. Il Signore cammina con noi, è con
noi, il Signore ci mette in movimento. E così, in questo senso, siamo in Sinodo, cioè
in un cammino che continua anche dispersi: siamo in Sinodo, in un cammino comune.
Preghiamo il Signore che ci aiuti. E grazie a voi tutti!