2010-10-25 15:24:16

CONVIVIUM DEI PADRI SINODALI CON IL SANTO PADRE


Nel corso dell'incontro conviviale nell'atrio dell'Aula Paolo VI, in Vaticano, il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, S.E.R. Mons. Nikola Eterovi?, ha presentato al Papa i dati principali dei lavori ai quali hanno partecipato 173 Padri sinodali. Si sono tenuti 14 Congregazio¬ni Generali e 6 riunioni di Circoli Minori. Sono state offerte 10 tra meditazioni e omelie. Ci sono stati 125 interventi più 5 consegnati per iscritto. Sono inoltre intervenuti 12 Delegati Fraterni e sono state svolte 12 relazioni. In aggiunti, ci sono stati 111 interventi liberi alla presenza del Papa. Il presidente delegato S.B. Ignace Youssif III Younan, ha ringraziato il Pontefice per l'opportunità offerta alle Chiese del Medio Oriente di far sentire la loro voce, assicurando che i pastori delle Chiese Orientali torneranno nelle loro terre per proclamare senza timori il Vangelo nella carità e nella verità, e di viverlo ogni giorno. Il Patriarca greco melkita, S.B. Gregorius III Laham ha donato al Santo Padre uno splendido indumento liturgico orientale. Il Papa ha detto che il dono più bello dell'Assemblea sinodale è la comunione nella diversità delle Chiese d'Oriente, una comunione che diventa testimonianza: RealAudioMP3

Cari amici,

secondo una bella tradizione creata da Papa Giovanni Paolo II, i Sinodi si concludono con un pranzo, un atto conviviale che si iscrive bene anche nel clima di questo Sinodo, che parla della comunione: non solo ne ha parlato, ma ci ha fatto realizzare la comunione.
Questo per me è il momento di dire grazie. Grazie al Segretario generale del Sinodo e al suo staff, che hanno preparato e stanno preparando anche il seguito dei lavori. Grazie ai Presidenti delegati, grazie soprattutto al Relatore e al Segretario aggiunto, che hanno fatto un lavoro incredibile. Grazie! Anch’io una volta sono stato relatore nel Sinodo sulla famiglia e posso un po’ immaginare quale lavoro avete fatto. Grazie pure a tutti i Padri che hanno presentato la voce della Chiesa in Oriente, agli Uditori, ai Delegati fraterni, a tutti!

Comunione e testimonianza. In questo momento ringraziamo il Signore per la comunione che ci ha donato e ci dona. Abbiamo visto la ricchezza, la diversità di questa comunione. Siete Chiese di riti diversi, che formano, tuttavia, insieme con tutti gli altri riti, l’unica Chiesa cattolica. E’ bello vedere questa vera cattolicità, che è così ricca di diversità, così ricca di possibilità, di culture diverse; e, tuttavia, proprio così cresce la polifonia di un’unica fede, di una vera comunione dei cuori, che solo il Signore può dare. Per questa esperienza della comunione ringraziamo il Signore, ringrazio tutti voi. Mi sembra forse questo il dono più importante del Sinodo che abbiamo vissuto e realizzato: la comunione che ci collega a tutti e che è anche in sé testimonianza.
Comunione. La comunione cattolica, cristiana, è una comunione aperta, dialogale. Così eravamo anche in permanente dialogo, interiormente ed esteriormente, con i fratelli ortodossi, con le altre Comunità ecclesiali. E abbiamo sentito che proprio in questo siamo uniti - anche se ci sono divisioni esteriori: abbiamo sentito la profonda comunione nel Signore, nel dono della sua Parola, della sua vita, e speriamo che il Signore ci guidi per avanzare in questa comunione profonda.
Noi siamo uniti col Signore e così - possiamo dire - siamo “trovati” dalla verità. E questa verità non chiude, non pone confini, ma apre. Perciò eravamo anche in dialogo franco e aperto con i fratelli musulmani, con i fratelli ebrei, tutti insieme responsabili per il dono della pace, per la pace proprio in questa parte della terra benedetta dal Signore, culla del cristianesimo e anche delle due altre religioni. Vogliamo continuare in questo cammino con forza, tenerezza e umiltà, e con il coraggio della verità che è amore e che nell’amore si apre.
Ho detto che concludiamo questo Sinodo con il pranzo. Ma la vera conclusione domani è la convivialità col Signore, la celebrazione dell’Eucaristia. L’Eucaristia, in realtà, non è una conclusione ma un’apertura. Il Signore cammina con noi, è con noi, il Signore ci mette in movimento. E così, in questo senso, siamo in Sinodo, cioè in un cammino che continua anche dispersi: siamo in Sinodo, in un cammino comune. Preghiamo il Signore che ci aiuti. E grazie a voi tutti!







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