Brasile: vescovo minacciato di morte per aver difeso la vita nascente
La Chiesa cattolica difende sempre la vita “in tutte le sue fasi e nelle varie dimensioni,
sia quando la vita è minacciata, come quella dei popoli indigeni, oppure quella degli
anziani”. Così il presidente della Conferenza episcopale brasiliana, mons. Geraldo
Lyrio Rocha, si è espresso manifestando la propria solidarietà al vescovo di Guarulhos,
Luiz Gonzaga Bergonzini, minacciato di morte per aver difeso il diritto alla vita
e per aver parlato contro l’aborto durante la campagna elettorale. Il presule ha ricevuto
anche l’appoggio del presidente Lula da Silva e del candidato alla presidenza, Dilma
Rousseff, ma purtroppo non si tratta di un caso isolato: a ricevere minacce esplicite
sono stati, riferisce l’agenzia Fides, anche il vescovo di Lorena, Benedito Beni Dos
Santos, e il vescovo di Santo André, nonché presidente della Regione Sud 1, Nelson
Westrupp. “Lo Stato è laico, ma la società brasiliana è profondamente religiosa: cattolica,
evangelica, di culti africani o indigeni – ha incalzato il presidente dei vescovi
– questo è il motivo per cui tutte le religioni possono e devono esprimere le loro
opinioni su un determinato argomento”. Mons. Lyrio Rocha, inoltre, ha sottolineato
che la procedura, in base alla quale il vescovo diocesano di Guarulhos si è espresso
per il territorio di sua competenza, e non rivolgendosi all’intera nazione brasiliana,
sia assolutamente regolare e nell’ambito del modo di agire della Chiesa, precisando,
infine, che non ci sono opinioni contrastanti su questa materia all’interno dell’Episcopato
brasiliano. (R.B.)