Mons. Teissier: il film sui monaci di Tibhirine è un dono opportuno
“C’è un pubblico oggi capace d’accogliere il messaggio di una comunità monastica quando
essa si pone drammatiche domande di coscienza, come quella se accettare, per fedeltà
alla propria vocazione umana e religiosa, di rischiare la propria vita”. Così mons.
Henri Teissier, arcivescovo di Algeri al tempo del rapimento e poi dell’uccisione
dei monaci di Tibhirine, commenta sul numero in uscita della rivista “Il Regno” il
film “Uomini di Dio”, vincitore del premio speciale della giuria al festival di Cannes
e che uscirà oggi nelle sale italiane. Mons. Teissier - riferisce l'agenzia Sir -
si dice meravigliato del fatto che la “genesi laica” della pellicola sia stata capace
di dare ragione dell’ispirazione profonda che animava i monaci. “Una scelta – precisa
– nata da professionisti del cinema, senza committenza da parte della Chiesa o di
un’istituzione cristiana. Mai la vocazione della nostra Chiesa a vivere un incontro
umano e spirituale con fratelli e sorelle algerini e musulmani” è stata “così apertamente
manifestata”, aggiunge l’arcivescovo, esprimendo “riconoscenza” per quanti hanno realizzato
il film. “È un dono di Dio (e degli autori e degli attori) che capita opportunamente
– conclude – proprio nel momento in cui alcuni vogliono far credere che non è possibile
un futuro comune tra credenti di diverse religioni”. (R.P.)