La crisi economica crea tensioni sociali in tutta Europa
Il presidente della Banca Centrale Europea, Trichet, ha espresso dubbi sulle nuove
misure definite in questi giorni dai ministri delle Finanze dell’UE e contenute nella
bozza del Patto di stabilità e crescita europeo. Intanto in Francia il progetto di
riforma delle pensioni continua ad alimentare la protesta. Il voto in Senato è slittato
a stasera o domani, ma i sindacati hanno annunciato due nuovi giorni di scioperi il
28 ottobre e il 6 novembre. E si estende il fronte della mobilitazione. Da Parigi
Francesca Pierantozzi:
E il quadro
economico resta incerto in molti Paesi europei, a parte la Germania che ieri ha rivisto
al rialzo le stima di crescita per quest’anno e il 2011. In Grecia ci sono stati scontri
ad Atene, durante una manifestazione studentesca. Dunque sono diversi i governi, che,
nel tentativo di fronteggiare la crisi, incontrano il malcontento popolare. Sulle
conseguenze sociali a livello europeo, Eugenio Bonanata ha intervistato Domenico De
Masi, docente di Sociologia del Lavoro presso l’università La Sapienza di Roma:
E le principali
questioni finanziarie globali, a cominciare dalla cosiddetta ‘guerra delle valute’,
dopo le polemiche per una rivalutazione dello yuan rispetto ad euro e dollaro, saranno
al centro del vertice dei ministri delle finanze del g20, riunito in Corea del Sud
a partire da oggi.