2010-10-22 15:10:40

In Francia si estende la protesta contro la riforma delle pensioni


Il presidente della Banca Centrale Europea, Trichet, ha espresso dubbi sulle nuove misure definite in questi giorni dai ministri delle Finanze dell’Ue e contenute nella bozza del Patto di stabilità e crescita europeo. Intanto, in Francia il progetto di riforma delle pensioni continua ad alimentare la protesta. Il voto in Senato è slittato a stasera o domani, ma i sindacati hanno annunciato due nuovi giorni di scioperi il 28 ottobre e il 6 novembre. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Tiene duro il governo. Tiene duro la piazza. Il primo vuole chiudere il passaggio al senato della riforma, che innalza l’età pensionabile a 62 anni, entro questo fine settimana. Per farlo il ministro del Lavoro ha chiesto una corsia preferenziale, prevista dall'articolo 44 della Costituzione, che consente un voto unico sul testo ed evita l’esame degli oltre 250 emendamenti presentati dall’aula. Dal canto loro, le parti sociali continuano ed estendono la mobilitazione anche per la prossima settimana. Ieri, hanno fissato due nuovi giorni di sciopero generale: giovedì 28 ottobre e sabato 6 novembre. Le date scelte dovrebbero causare grandi disagi per gli spostamenti in apertura e chiusura del consueto periodo di vacanze per le festività per i Santi. Intanto i sindacati restano sul piede di guerra, forti dell’appoggio di due terzi della popolazione. Il leader della più forte organizzazione sindacale, la Cgt, ha affermato che “non ci sono ragioni per interrompere la protesta”. Proseguono quindi i blocchi al settore energetico. Stamane la polizia ha liberato l’accesso alla raffineria di Grandpuits, una delle 12 del Paese. Forzato anche il blocco al deposito di carburanti di Tolosa. Oltre 200 persone sono state disperse con i lacrimogeni.

Belgio - crisi politica
Ancora senza soluzione la crisi politica in Belgio. Il re Alberto II ha incaricato il senatore socialista fiammingo Johan Vande Lanotte di avviare un nuovo negoziato per la formazione del governo. Si tratta dell’ennesimo tentativo dopo il fallimento – il quarto – della trattativa avviata dal separatista fiammingo de Wever.

Olanda - scontro fra imbarcazioni
Almeno un disperso dopo lo scontro stamattina in un canale di Amsterdam tra una nave da carico e un piccolo traghetto che trasportava pendolari. A mancare all'appello è il capitano del traghetto. Ma si continua a lavorare freneticamente per verificare se tra i passeggeri finiti in acqua vi siano altri dispersi.

Italia - il Governo va avanti con il piano per le discariche
Andare avanti senza esitazioni con il piano rifiuti. Così il premier italiano, Silvio Berlusconi, a margine del vertice di questa mattina a palazzo Chigi sull’emergenza rifiuti in Campania. Secondo Berlusconi, entro 10 giorni la situazione tornerà nella norma. Intanto la gestione della discarica di Terzigno sarà assunta dalla protezione civile e il governo predisporrà 14 milioni di opere di compensazione per la località campana. A Terzigno, però, la popolazione continua a manifestare. La notte scorsa ci sono stati scontri con le forze dell’ordine che hanno portato all’arresto di una persona. In mattinata, circa 20 autocompattatori sono entrati nella discarica scortati da un imponente dispiegamento di forze dell'ordine. Sulla questione interviene anche l’Ue che si dice preoccupata e non esclude possibili infrazioni verso l’Italia. Ma ascoltiamo la testimonianza di don Michele, parroco di Terzigno, al microfono di Luca Collodi:RealAudioMP3

R. - E’ una cosa veramente inaspettata. Ci umilia, ci offende e ci addolora profondamente e in modo particolare proprio a noi sacerdoti, che sentiamo di più questa sofferenza perché si tratta di un territorio sano, pulito, meraviglioso che la nostra gente ha curato con tutte le forze, non sperando in nessuna altra cosa, se non la valorizzazione del proprio territorio. E’ una zona fertile, è una zona meravigliosa tanto che lo Stato ha pensato di realizzare il Parco Vesuvio Nazionale. Quello che umilia la nostra gente in questo momento è il non essere ascoltati, il non vedere il dolore e la sofferenza acuta e con un futuro del tutto oscuro. Noi sacerdoti siamo vicini alla gente per addolcire e per abbracciare questa Croce e vedere come è possibile andare avanti, con la preghiera e con la speranza in Dio, perché una seconda discarica sarebbe veramente una "bomba atomica" lanciata nel cuore dell’Italia. Abbiate la pazienza di ascoltarci e di prendere le decisioni più opportune. Siamo gente semplice, laboriosa, nessun camorrista è in mezzo a noi. Siamo tutti umili e aspettiamo la decisione intelligente, laboriosa e responsabile delle autorità.

Afghanistan
La Nato ieri ha smentito una sua partecipazione al tavolo dei colloqui di pace in Afghanistan. Colloqui che sarebbero in corso tra le autorità di Kabul e leader talebani per mettere fine al conflitto. Il processo di riconciliazione – precisa l’Alleanza Atlantica – è un processo esclusivamente afghano. Dal canto suo, il Consiglio di pace afghano, l’organismo voluto dal presidente Karzai, ha reso noto che è pronto a offrire concessioni ai ribelli che rinunceranno alla violenza e si metteranno al tavolo negoziale. Intanto, sul terreno non si fermano le violenze: il governatore del distretto di Dur Baba, nell'Afghanistan orientale, è stato ucciso dall'esplosione di un ordigno artigianale posto sul ciglio di una strada.

Somalia a rischio di una nuova crisi di governo
Continua la crisi di governo in Somalia, dove la nomina del primo Ministro Mohamed Abdullahi, rischia di riaprire le fratture tra i clan tribali che appoggiano il presidente Sharif. Nuovi scontri nella notte quando, truppe della Missione Umanitaria Amisom, hanno bombardato basi del movimento Shaab, alla periferia di Mogadiscio e nel Sud del Paese, provocando oltre 16 morti e diversi feriti. Intanto, l’Unione africana si è rivolta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, chiedendo il blocco aereo e navale di tutto il Paese per impedire il traffico di armi e di aumentare il contributo militare di 20 mila uomini. Marco Onali ha intervistato Gian Paolo Calchi Novati, docente di storia dell’Africa all’Università di Pavia e responsabile del programma per l’Africa dell’Istituto per gli studi di Politica Internazionale: RealAudioMP3

R. – Va ricordato che questo governo ha un controllo limitatissimo del territorio e che è un interlocutore della comunità internazionale, più che dello stesso popolo somalo. I motivi veri riguardano le responsabilità nel controllare la sicurezza dove il governo ha giurisdizione. Il problema è l’affidabilità e la capacità del governo attuale, che è trincerato nel quartiere del presidente, circondato dai "signori della guerra".

D. – La scorsa settimana è stato nominato il nuovo premier...

R. – La scelta è stata sicuramente determinata da motivi di ripartizione di potere fra i due principali gruppi islamici. E questo dà un’idea di un equilibrio che tiene conto di fattori che con l’efficienza del governo hanno poco a che fare.

D. – L’Unione Africana ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di bloccare lo spazio aereo e navale in tutto il territorio somalo...

R. – L’interferenza di forze straniere è all’ordine del giorno in Somalia, per cui forse è tardi per interrompere questi flussi. Un aspetto interessante di questa eventuale misura riguarda il rapporto con la Somalia e lo Yemen. La Somalia è stata sempre considerata una specie di Afghanistan africana. C’è un punto diverso: in Somalia non ci sono le montagne, mentre lo Yemen ha le montagne, per cui finora c’è stata una specie di joint venture, in questa funzione di copertura delle varie squadre che gestiscono il terrorismo. Lo stesso movimento Shabaab, che sta tenendo in scacco il governo della Somalia, sembra che abbia duemila combattenti, per cui queste grandi misure sono poco adatte, fermo restando che il problema non è militare ma politico.

Stati Uniti - questione valute
Gli Stati Uniti tornano a far pressioni sui Paesi a forte esportazione come la Cina affinché rivedano la politica dei tassi di cambio delle valute. Il segretario al tesoro Timothy Geithner ha inviato una lettera ai colleghi dei Paesi del G20 in occasione del vertice che si tiene in Corea del Sud nella quale sottolinea che i Paesi con larghi surplus commerciali, in particolare le economie emergenti, devono modificare il regime valutario mirando all'apprezzamento della propria moneta per non pregiudicare la crescita globale. “I Paesi del G20 – ha precisato segretario al tesoro Usa - non devono praticare politiche sui cambi tali da garantirsi vantaggi competitivi”.

Cuba - rilascio detenuti
Il governo cubano ha autorizzato la liberazione di altri cinque prigionieri politici. Lo ha annunciato ieri sera la Chiesa cattolica dell'isola, nel giorno dell'assegnazione del premio Sakharov al dissidente Guillermo Farinas. Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

I cinque fanno parte di un gruppo di 52 prigionieri arrestati nel 2003. Secondo l’arcivescovo dell’Avana, il cardinale Jaime Ortega, avrebbero dato il loro assenso alla scarcerazione e all’immediato trasferimento in Spagna, così come era già successo nei mesi scorsi con altri dissidenti. Il governo cubano, infatti, grazie alla mediazione della Chiesa locale, aveva accettato di liberare 52 prigionieri nell’arco di 4 mesi. 39 sono già stati portati a Madrid, 13, invece, rifiutano il trasferimento, considerandolo un esilio. La notizia della liberazione di questi ultimi 5 dissidenti giunge nel giorno dell'attribuzione del premio Sakharov a Guillermo Farinas, 48enne giornalista e oppositore di Castro, conosciuto soprattutto per i suoi ripetuti scioperi della fame, 23 in tutto, che gli hanno fatto rischiare la vita e gli sono valsi 11 anni di prigione. E’ la terza volta che il Premio Sakharov va a un dissidente cubano. Il presidente dell'Europarlamento, Buzek annunciando il vincitore in sessione plenaria, si è augurato di potergli consegnare personalmente il riconoscimento, il 15 dicembre.

Brasile - presidenziali
In vista del ballottaggio per le presidenziali in Brasile, previsto per il 31 ottobre, Dilma Rousseff, la "delfina" del capo dello Stato Lula, cala nei sondaggi. In crescita il rivale Josè Serra, colpito alla testa da un oggetto – forse un rotolo di adesivo – nel corso di scontri alla periferia di Rio de Janeiro tra suoi sostenitori e quelli della Rousseff. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 295

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