Cisl e Associazioni familiari rilanciano un fisco giusto per la famiglia
Famiglia e lavoro: queste le linee guida che, secondo gli intenti espressi, ispireranno
in Italia la riforma fiscale che ieri ha mosso i primi passi nell’incontro tra governo
e parti sociali a cui seguiranno ora dei tavoli tecnici. L’obiettivo è arrivare nel
giro di un mese alla presentazione nel Consiglio dei ministri della legge delega da
portare poi in Parlamento. E intanto sempre ieri, su iniziativa di Cisl e Forum delle
Associazioni familiari, si è tenuto a Roma un convegno sul tema: “La centralità della
famiglia: contrattazione sociale e riforma fiscale”. Riorganizzare il fisco e consentire
alle famiglie di avere più risorse per svolgere il loro compito educativo, l’obiettivo
comune emerso. Tra le proposte del sindacato, un nuovo assegno familiare che consentirebbe
di erogare circa mille euro in più a famiglia, che si affianca all’idea del Forum
di istituire un “Fattore familiare”. Linda Giannattasio ne ha parlato con Francesco
Belletti, presidente del Forum:
R. – L’incontro
è stato un primo grande momento importante di collaborazione tra il Forum delle Associazioni
familiari e la Cisl, quindi finalmente la famiglia e il lavoro sono alleati per il
benessere delle persone. Si è raggiunta la condivisione sull’idea che bisogna riorganizzare
il nostro fisco per sostenere le famiglie con carichi familiari, perché oggi la situazione
è insostenibile ed ingiusta.
D. – Tema centrale è stato appunto un fisco
a misura di famiglia. Cosa significa?
R. – Chiediamo che nell’imposizione
fiscale si riconosca che quando una famiglia sceglie di avere un figlio, quei costi
non possano essere tassati, perché l’educazione di un bambino è un valore anche per
la società. Invece oggi le famiglie si sentono sole, abbandonate … I giovani, quando
nasce un figlio, si rendono conto che è un fattore di impoverimento: lo consideriamo
inaccettabile.
D. – Quali sono le vostre proposte? Voi avete parlato
di un “fattore famiglia” …
R. – La proposta della Cisl è ancora attestata
su un’idea di un assegno al nucleo familiare. Anche nel nostro sistema è prevista
la possibilità di utilizzare un assegno specifico per il nucleo, ma noi chiediamo
di istituire una sorta di “no-tax area”, quindi una zona di reddito che non viene
tassata e che varierà in funzione del numero dei figli. Questo consentirebbe di far
contribuire ciascuno secondo le sue ricchezze realmente disponibili. L’articolo 53
della Costituzione dice che ognuno deve contribuire al fisco secondo la propria capacità
contributiva: ecco, secondo noi la capacità contributiva dipende direttamente dal
numero di persone. Restituire capacità di spesa alleggerendo il peso fiscale sulle
famiglie con figli, consentirà anche al sistema economico di mettersi in movimento
perché oggi le famiglie con figli spendono molto meno di quello che dovrebbero. Crediamo
che questa sia una sfida anche per il Paese: far ripartire il Paese facendo ripartire
la famiglia.
D. – Quali sono, secondo voi, i punti critici del sistema
di oggi? Quelli per i quali è necessaria una riforma, subito?
R. – Diciamo
che oggi il sistema non vede la famiglia come rilevante dal punto di vista fiscale,
quindi a parità di reddito più o meno c’è una tassa uguale su chi ha tre figli e su
chi non ne ha nessuno. Crediamo che sia necessaria una riforma radicale. Chiediamo
che la famiglia sia una delle direttrici strategiche del nostro Paese per l’equità.