Mons. Sgreccia: un incoraggiamento per il mio impegno a favore della vita
Tra i prossimi nuovi cardinali c’è dunque anche mons. Elio Sgreccia, 82 anni,
marchigiano, già presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Sergio Centofanti
gli ha chiesto come abbia accolto la nomina:
R. – Per
me è stata una sorpresa: è una nomina – direi – neppure sognata da lontano, perché
vengo da una famiglia umile e finora ho svolto un lavoro di studio, in questi ultimi
tempi impegnato soprattutto nella bioetica. Quindi, ancor più mi commuove l’attenzione,
la benevolenza del Santo Padre. La recepisco come un incoraggiamento per il lavoro
che umilmente ho cercato di fare.
D. – Quindi un riconoscimento anche
al suo impegno in difesa della vita …
R. – Io so che è a questo che
il Santo Padre ha pensato: per me è un ulteriore motivo per continuare su questa strada.
Finché posso, mobiliterò le persone perché si promuova la vita umana e la sua dignità
in tutti i suoi aspetti. Questo è un campo infinito, bello e degno di essere seguito
da molte persone.
D. – Che cosa vuol dire per lei diventare cardinale?
R.
– Io penso che non dovrebbe cambiare granché in quello che riguarda l’impostazione
interiore della mia vita di servizio a Dio e alle anime. Ora c’è un legame in più
con il Papa e il suo Ministero petrino.
D. – Quale augurio si può fare
ad un neo-cardinale?
R. – Che trovi in questa condizione una vicinanza
maggiore con il Signore e con la Chiesa.