L’impegno della Chiesa per la pastorale della strada in Asia e Oceania
Da domani al 23 ottobre si terrà presso il Baan Phu Waan Pastoral Training Centre
di Bangkok, Thailandia, il primo Incontro sulla pastorale di strada per il continente
Asia e Oceania. Promosso e organizzato dal Pontificio Consiglio per i Migranti e gli
Itineranti, questo Incontro continentale è il terzo dopo quello dell’America Latina,
celebrato a Bogotà nel 2008 e quello di Roma, nel 2009, mentre il quarto, per l’Africa,
si terrà nel 2011. Secondo la comunicazione pervenuta all’agenzia Fides, l’Incontro
di Bangkok è organizzato in collaborazione con l’Ufficio per la promozione umana della
Federation of Asian Bishops’ Conferences (Ohd-Fabc), e vi prenderanno parte 55 rappresentanti
di 18 nazioni di Asia e Oceania. Tra loro arcivescovi, vescovi, sacerdoti, religiosi,
religiose, operatori socio pastorali, rappresentanti degli organismi delle Conferenze
episcopali, delle istituzioni caritative e religiose interessate. Tra i principali
obiettivi che si prefigge l’incontro sono la condivisione di esperienze e metodologie
in Asia e Oceania; l’esplorazione di nuove possibilità per allargare l’attuale ministero;
la ricerca di nuove strategie per la collaborazione con organizzazioni e strutture
governative e non governative, per la salvaguardia della dignità della persona umana
e il benessere; promuovere i valori etici, la guida sicura e la carità umana/cristiana
sulle strade. Secondo le ultime statistiche fornite dal Pontificio Consiglio per i
Migranti e gli Itineranti, circa 3.000 persone e 500 bambini muoiono ogni giorno per
incidenti stradali; ogni anno 1,3 milioni di persone vengono uccise e 50 milioni ferite;
oltre il 90% di questi incidenti si verificano in Paesi a reddito medio-basso. Ogni
anno un numero crescente di persone, la maggior parte donne e bambini, cadono vittime
di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o di altro tipo, sia all'interno che oltre
i confini nazionali. I numeri sono in aumento. Anche se i governi asiatici hanno vietato
la prostituzione in generale, si ritiene sia diventato un business importante nel
continente. I bambini di strada in tutto il mondo sono circa 150 milioni: il 40% di
loro è senza casa e il 60% lavora per strada per sostenere la propria famiglia. Le
circostanze e le esperienze dei bambini di strada si sovrappongono con diverse altre
categorie di minori, come i bambini vittime di tratta, i bambini migranti e i bambini
lavoratori. Nell’Asia meridionale si trova una delle più grandi concentrazioni di
bambini di strada del mondo. Il problema dei senzatetto è complesso, si stima che
ci siano in tutto il mondo oltre 1 miliardo di persone senza tetto, compresi i senza
fissa dimora e quanti non dispongono di alloggi adeguati. Migrazioni (interne ed esterne),
povertà, disgregazione della famiglia, malattia mentale, dipendenze e, in Asia e Oceania,
calamità naturali come alluvioni e cicloni, sono alcuni dei motivi che portano le
persone a vivere per strada. Per la maggior parte di loro, non è solo la perdita di
un tetto, ma una casa in cui vivere con dignità, sicurezza e in salute. (R.P.)