Intervento del Dott. Harald SUERMANN, Responsabile per la sezione medio-orientale
di "MISSIO" (GERMANIA), uditore
I movimenti laici rivestono un ruolo fondamentale poiché testimoniano Cristo e la
bontà di Dio nella società, con le azioni e la preghiera. Lo fanno in modo diretto
a differenza del sacerdote, poiché sono in contatto con coloro che sono lontani dalla
Chiesa. Il loro lavoro è missionario. Sono loro a influenzare i diversi gruppi della
società e anche il governo di un paese. Con il loro impegno a lungo andare trasformano
anche le istituzioni. Con il loro impegno possono dare a quanti pensano di emigrare
le ragioni per restare. Accade che i musulmani entrino a far parte di questi movimenti,
perché vogliono condividere gli stessi valori diaconali e talvolta anche i valori
spirituali. Questi movimenti sono missionari nei confronti dei musulmani al fine di
costruire un’equa società comune. Spesso questi movimenti - nuovi o antichi, movimenti
di rinnovamento o non - sono più avanti rispetto alla gerarchia nel campo dell’ecumenismo.
Sono multiconfessionali e non aconfessionali. Vivono insieme i valori cristiani comuni.
Si aspettano dai sacerdoti e dai Vescovi un orientamento spirituale, ma non un recupero
confessionale. I Vescovi lamentano talvolta che i movimenti non rispettano la cultura
e le tradizioni. Ma vi è un aspetto molto importante. L’alternativa non è tra quanto
è tradizionale, inculturato e confessionale oppure tra quanto è moderno, multiconfessionale
e senza legami con le tradizioni locali. Lo scopo deve essere quello di far emergere
insieme dal tesoro delle tradizioni ciò che permette di costruire insieme e in modo
creativo un futuro giusto e cristiano. Ciò presuppone un nuovo spirito ecumenico. Sarebbe
forse opportuno formare un gruppo di sacerdoti e Vescovi di diverse Chiese e di membri
dei movimenti per visitare insieme il tesoro delle tradizioni per individuare quelle
più utili.