Intervento di Mons. Mansour HOBEIKA, Vescovo di Zahleh dei Maroniti (LIBANO)
Vorrei incentrare il mio intervento su alcune questioni puramente pratiche, in vista
delle soluzioni pratiche auspicate dai nostri fedeli. - Da quando i cristiani,
volenti o nolenti, emigrano in massa dal Vicino Oriente, il loro problema non è più
costituito semplicemente dall’esercizio di alcuni diritti, ma dal poter godere del
diritto di vivere nella loro terra natale. L’obiettivo del sinodo dovrebbe essere
in primo luogo quello di aiutarli a conservare tale diritto. Bisognerà intercedere
in loro favore presso le grandi potenze nel nome del diritto dell’uomo, presso i paesi
nei quali vivono nel nome dell’Islam. - I nostri giovani sono coloro che sono più
spesso costretti a recarsi all’estero per guadagnarsi da vivere. La Chiesa in Libano,
che già tanto ha fatto, deve mobilitarsi ancora per alleviare, per quanto possibile,
la gravità di questa crisi. La soluzione sarebbe quella di dare ai giovani dei pezzi
di terreno in enfiteusi per 99 anni. Su questi terreni così lottizzati, i giovani
potrebbero far costruire case, fabbriche o qualunque altro progetto commerciale. -
Il Libano viene considerato la scuola del Medio Oriente, l’università del Medio Oriente
e l’ospedale del Medio Oriente. Questo settore privato gestito in maggioranza dalla
Chiesa, ha costi sempre molto elevati. La Chiesa, particolarmente interessata a
incoraggiare le nascite, potrebbe impegnarsi con le sue istituzioni ad alleggerire
le tasse scolastiche per il terzo e quarto figlio della stesa famiglia, creando a
tal fine un fondo assistenziale; o ancora chiedendo con maggiore insistenza allo stato
di inserire nel bilancio ufficiale per intero o in parte i costi dell’insegnamento
privato. D’altra parte, per quanto riguarda gli ospedali, occorre trovare per le
famiglie delle polizze assicurative a un costo rivisto verso il basso presso compagnie
assicurative omologate o direttamente gestite dalla Chiesa. - Riguardo alle opportunità
di lavoro per i giovani, condizione sine qua non per trattenerli in Libano, sarebbe
indispensabile mobilitare la diaspora cristiana di origine libanese in tutto il mondo,
incoraggiandola a investire in Libano per creare posti di lavoro. - Alcune scelte
politiche sbagliate hanno causato ondate d’immigrazione che avrebbero potuto essere
evitate. Affinché questi errori non si ripetano, le autorità ecclesiastiche potrebbero
svolgere insieme un ruolo di maggior rilievo per impedire simili prese di posizione
indebitamente rischiose. Queste misure, per quanto modeste, contribuiranno di certo
a rafforzare la presenza cristiana in Libano e altrove, ad aumentare la resistenza
delle famiglie nelle congiunture economiche difficili e a incoraggiare i giovani a
sposarsi e a fondare una famiglia.