2010-10-17 12:44:45

Intervento di Mons. Mansour HOBEIKA, Vescovo di Zahleh dei Maroniti (LIBANO)


Vorrei incentrare il mio intervento su alcune questioni puramente pratiche, in vista delle soluzioni pratiche auspicate dai nostri fedeli.
- Da quando i cristiani, volenti o nolenti, emigrano in massa dal Vicino Oriente, il loro problema non è più costituito semplicemente dall’esercizio di alcuni diritti, ma dal poter godere del diritto di vivere nella loro terra natale. L’obiettivo del sinodo dovrebbe essere in primo luogo quello di aiutarli a conservare tale diritto. Bisognerà intercedere in loro favore presso le grandi potenze nel nome del diritto dell’uomo, presso i paesi nei quali vivono nel nome dell’Islam.
- I nostri giovani sono coloro che sono più spesso costretti a recarsi all’estero per guadagnarsi da vivere. La Chiesa in Libano, che già tanto ha fatto, deve mobilitarsi ancora per alleviare, per quanto possibile, la gravità di questa crisi. La soluzione sarebbe quella di dare ai giovani dei pezzi di terreno in enfiteusi per 99 anni. Su questi terreni così lottizzati, i giovani potrebbero far costruire case, fabbriche o qualunque altro progetto commerciale.
- Il Libano viene considerato la scuola del Medio Oriente, l’università del Medio Oriente e l’ospedale del Medio Oriente. Questo settore privato gestito in maggioranza dalla Chiesa, ha costi sempre molto elevati.
La Chiesa, particolarmente interessata a incoraggiare le nascite, potrebbe impegnarsi con le sue istituzioni ad alleggerire le tasse scolastiche per il terzo e quarto figlio della stesa famiglia, creando a tal fine un fondo assistenziale; o ancora chiedendo con maggiore insistenza allo stato di inserire nel bilancio ufficiale per intero o in parte i costi dell’insegnamento privato.
D’altra parte, per quanto riguarda gli ospedali, occorre trovare per le famiglie delle polizze assicurative a un costo rivisto verso il basso presso compagnie assicurative omologate o direttamente gestite dalla Chiesa.
- Riguardo alle opportunità di lavoro per i giovani, condizione sine qua non per trattenerli in Libano, sarebbe indispensabile mobilitare la diaspora cristiana di origine libanese in tutto il mondo, incoraggiandola a investire in Libano per creare posti di lavoro.
- Alcune scelte politiche sbagliate hanno causato ondate d’immigrazione che avrebbero potuto essere evitate. Affinché questi errori non si ripetano, le autorità ecclesiastiche potrebbero svolgere insieme un ruolo di maggior rilievo per impedire simili prese di posizione indebitamente rischiose.
Queste misure, per quanto modeste, contribuiranno di certo a rafforzare la presenza cristiana in Libano e altrove, ad aumentare la resistenza delle famiglie nelle congiunture economiche difficili e a incoraggiare i giovani a sposarsi e a fondare una famiglia.

[00169-01.04] [IN109] [Testo originale: francese]







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