2010-10-17 12:44:22

Intervento di Mons. Georges BAKAR, Arcivescovo titolare di Pelusio dei Greco-Melkiti, Vescovo Ausiliare e Protosincello di Antiochia dei Greco-Melkiti per l'Egitto e il Sudan (EGITTO)


L’educazione basata sulla libertà è una questione fondamentale per raggiungere la coesistenza armoniosa in una società composta da una pluralità di religioni.
Questa vita comune degli individui e delle comunità richiede saggezza e perseveranza.
Essa non sarà mai una realtà finché ogni essere umano, che gode della propria libertà, non rispetterà la libertà altrui. Dobbiamo accettare il fatto che la nostra libertà e quella del nostro prossimo camminano di pari passo.
La formazione delle generazioni future dunque deve essere incentrata sul rispetto dei diversi credo e delle fedi degli altri, senza dimenticare le giuste esigenze della loro coscienza. Questo è essenziale perché il dialogo sia costruttivo e il lavoro efficiente. Il nostro sforzo sarà quindi comunitario, operando insieme in tutto ciò che ci unisce, principi morali e valori umani.
A livello di principi e di valori umani che ci sono comuni, ricordiamo, tra gli altri, l’importanza di sentirsi responsabili gli uni degli altri. Insisteremo sulla qualità di questa responsabilità individuale e comunitaria, in vista dell’autentica realizzazione della famiglia umana.
A partire da ciò, ammettiamo la necessità di un nuovo discorso religioso ed umano come pure di un nuovo discorso sull’insegnamento nelle nostre istituzioni educative, richiamando allora all’apertura verso il prossimo.
Tutte le religioni operano per la realizzazione dell’uomo; il loro scopo è di guidare sulla retta via della virtù e dei nobili principi etici.
Nella nostra vita cristiana una sola raccomandazione regola i nostri rapporti: quella dell’amore reciproco. Noi abbiamo ricevuto dal Signore il suo comandamento nuovo: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34).
Da noi, lavoriamo per formare le nuove generazioni per mezzo delle nostre scuole cattoliche, che raggiungono il numero significativo di 168 scuole, sparse in tutto l’Egitto, a evidenza del fatto che queste istituzioni educative sono aperte sia ai cristiani che ai musulmani. Queste scuole lavorano nella consapevolezza che sia il cristianesimo che l’islam danno equilibrio all’uomo nella sua fede e nel suo rapporto con Dio, nella misura in cui ciascuno è aperto all’altro.

[00176-01.04] [IN116] [Testo originale: francese]







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