Intervento di Mons. Angelo AMATO, Arcivescovo titolare di Sila, Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi (CITTÀ DEL VATICANO)
Gesù ha invitato tutti e ciascuno dei suoi discepoli alla santità della vita: "Siate
perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste" (Mt 5,48). L'apostolo Paolo sollecitava
i cristiani a essere, in Cristo, "santi e immacolati nella carità" (cf. Ef 1,4). Il
Concilio Ecumenico Vaticano II ha richiamato la vocazione universale dei fedeli alla
santità: “Nella Chiesa, tutti sono chiamati alla santità, sia coloro che appartengono
alla gerarchia, come coloro che dalla gerarchia sono diretti, secondo il detto dell'
apostolo: "Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione (1Ts 4,3)" (LG 39).
La santità dei fedeli è il dono dello Spirito Santo, carità divina trinitaria, alla
Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica. Fin dall'inizio del cristianesimo i santi,
confessori e martiri, sono stati numerosi nelle Chiese orientali. Nell'ultimo anno,
le ultime due beatificazioni in Medio Oriente sono avvenute rispettivamente a Nazareth
e a Kfifan in Libano. A Nazareth, il 21 novembre 2009, è stata beatificata Suor Marie
Alphonsine Danil Ghattas, nativa di Gerusalemme e fondatrice della Congregazione,
interamente araba, delle Suore del Rosario, apostolicamente attive in molti paesi
del Medio Oriente. A Kfifan, a nord di Beirut, c'è stata, il 27 giugno scorso, la
beatificazione di Fra Estefan Nehme, religioso professo dell'Ordine Libanese Maronita.
I fedeli che hanno partecipato alla beatificazione di Fra Estefan sono stati più di
centomila. Oltre che testimoni della fede e della comunione nella Chiesa, i beati
e i santi hanno una triplice funzione. Anzitutto sono gli autori di un'autentica inculturazione
del Vangelo: con la loro esistenza, essi mostrano che è possibile essere perfetti
discepoli di Cristo nella loro terra e nella loro cultura. In secondo luogo, essi
sono i testimoni di un dialogo interreligioso vincente: infatti, la loro vita è caratterizzata
dall'esercizio eroico della carità, la vera lingua universale dell'umanità, compresa
e apprezzata da tutti, anche dai non cristiani. In terzo luogo, essi sono credibili
missionari del Vangelo di Gesù Cristo, che essi vivono in armonia tra parola e azione.