2010-10-17 12:46:10

Intervento del Sig. Epiphan Bernard Z. SABELLA, Professore Associato di Sociologia presso l'Università di Betlemme (TERRITORI PALESTINESI), uditore


Il modello dei dodici discepoli di Gesù andati nel mondo per predicare la Buona Novella deve essere anche il nostro modello nelle Chiese in Medio Oriente. Il loro “piano d’azione” è stata la testimonianza della vita, morte e risurrezione di Gesù Cristo. E questo è anche il nostro “piano d’azione” oggi. La Chiesa in Medio Oriente è costituita da una moltitudine con diverse ricche tradizioni, liturgie e potenzialità, e tutti insieme siamo chiamati ad avere un piano d’azione comune che affronti:
1) La pacificazione nella regione, di modo che una pace giusta e duratura nel conflitto arabo-israeliano possa vedere uno Stato Palestinese con Gerusalemme Est come capitale che viva in pace con se stesso e con i vicini. Dobbiamo lavorare per questa pace anche in seno alle nostre società.
2) Le disuguaglianze sociali, economiche e culturali che risultano nella povertà, nella disoccupazione e nella disperazione per milioni di nostri connazionali. Basiamo il nostro intervento sulla dottrina sociale della Chiesa e facciamo riferimento agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite. Sua Santità Papa Benedetto ci ha messo in guardia contro gli idoli come il capitalismo sfrenato con il suo disegno di profitto. La nostra regione è la più ricca e al contempo al più povera del mondo.
3) Emigrazione e immigrazione: occorre prestare attenzione a gruppi particolari, specialmente ai giovani con una formazione e capacità elevate, in grado di competere nel mercato del lavoro mondiale, che sono i più probabili candidati a emigrare. Abbiamo bisogno di loro per rinvigorire la Chiesa e dobbiamo impegnarci per coinvolgerli. Allo stesso tempo dobbiamo rispettare i diritti umani e la dignità degli immigranti che vengono a lavorare in Medio Oriente.
4) La visione del futuro per le nostre società e la nostra regione è basata sulla pari cittadinanza, sulle analoghe opportunità, i diritti umani e la giustizia sociale.
Le Chiese devono fornire un modello di leadership che sostenga le comunità ecclesiali stesse e le loro società. Dobbiamo tutti andare via di qui rafforzati dal Santo Padre per sviluppare strategie che siano utili per le nostre Chiese e allo stesso tempo per le nostre rispettive società. Il modello dei primi discepoli deve darci la speranza oltre che il sostegno della Chiesa universale.

[00127-01.05] [UD010] [Testo originale: inglese]







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