2010-10-17 12:44:42

Intervento del Corep. Yusuf SAĞ, Esarca Patriarcale di Antiochia dei Siri (TURCHIA)


Mi onora, in qualità di vicario generale della confessione dei siro-cattolici in Turchia, presentarvi la realtà della situazione della nostra Chiesa e dei figli della nostra confessione, che comprender circa oltre 1.500 persone nella città di Istanbul, che raggruppa i suoi figli provenienti dalla città di Mardin, già sede patriarcale, fino alla fine della prima guerra mondiale, e da Diarbakar, da Edessa e da Escandarun e dalle montagne di Tur Abdin e da Antiochia.

A questo numero si aggiungono non meno di trecento persone sparse in diverse regioni venute qui dall’Irak, dai tempi della guerra Iraq-Iran del 1980. Fino ad oggi arrivano e partono verso i paesi della diaspora. Ed essendo i nostri figli dei nuovi arrivati nella città di Istanbul, alla ricerca del benessere e della sicurezza, siamo riusciti ad avere, con l’appoggio della Chiesa latina, una chiesa e una sede nel convento dei Gesuiti, dopo essere arrivati, con lo stato turco, ad averla per un periodo di 99 anni. In questo modo possiamo portare avanti tutti i nostri doveri religiosi e pastorali verso i nostri figli, attraverso le attività nel centro di catechesi, le diverse confraternite e la commissione pastorale caritativa che si prende cura dei bisognosi e soprattutto degli sfollati irakeni.
Inoltre, continuiamo a prenderci cura delle nostre chiese e a curare i loro beni a Mardin, già sede patriarcale, anche se con estrema difficoltà perché possiamo disporre delle sue entrate solo per le necessità di ristrutturazione e riparazione e questo non aiuta, a causa dell’esiguità di queste entrate e del fatto che rimangono imprigionate nelle casse dello stato.
Ultimamente abbiamo recuperato la chiesa della città di Escandarun, e l’ha inaugurata il nostro
patriarca dopo il martirio del vescovo della città Padovese.
Cooperiamo, per il bene di tutti, nella città di Istanbul con tutte le confessioni cattoliche di latini, armeni cattolici, caldei, seguendo le indicazioni della Conferenza Episcopale Cattolica nella quale ricopro l’incarico di Presidente della Commissione del Dialogo Interreligioso ed ecumenico. E la nostra relazione con il patriarcato di Fanar e la confessione degli armeni ortodossi e dei siri ortodossi. È questo che ha portato il patriarca ecumenico Bartolomeo a insignirmi della croce del Buon Pastore quale segno di apprezzamento e di incoraggiamento per la nostra fruttuosa cooperazione.
Chiediamo le vostre preghiere per la stabilità della nostra missione e per il suo progresso.

[00170-01042] [IN110] [Testo originale: arabo]







All the contents on this site are copyrighted ©.