Cina ed Ecuador. Esplosioni in miniera: almeno 20 i morti
Mentre il Cile continua a gioire per il salvataggio dei 33 minatori, alcuni dei quali,
già dimessi dall’ospedale, stanno tornando finalmente a casa, in Cina e in Ecuador
si teme per la sorte di altri lavoratori intrappolati nel cuore della terra, rispettivamente
in una miniera di carbone e in un giacimento d’oro. I dettagli nel servizio di Roberta
Barbi:
Un bilancio
già drammatico e per nulla definitivo, quello del crollo avvenuto oggi in una miniera
di carbone nella Cina centrale, a Yuzhou, nella regione di Henan, dove 20 minatori
sono morti e altri 17 risultano intrappolati in seguito a una fuga di gas. Nella regione
del Guangxi, inoltre, due manager sono deceduti per asfissia in una miniera di rame
a 800 metri di profondità mentre effettuavano un’ispezione. Purtroppo, sono solo gli
ultimi incidenti, in ordine cronologico, occorsi a minatori cinesi: a causa delle
scarse misure di sicurezza e dei ritmi di lavoro serrati in un Paese che dipende per
il 70 per cento dal carbone, migliaia di uomini, ogni anno, perdono la vita in crolli
improvvisi, esplosioni o inondazioni. L’anno scorso, le vittime sono state 2600, mentre
quest’anno, secondo la stampa locale, sono già 1600 le miniere illegali chiuse dalle
autorità. Solo due giorni fa, inoltre, altri nove operai erano rimasti imprigionati
nel sottosuolo a 186 metri nella miniera Xingwang, nella contea di Qianshan, ma grazie
a una maxioperazione di soccorso durata 24 ore sono stati tratti tutti in salvo. In
Ecuador, intanto, si teme per la sorte di quattro minatori intrappolati a 150 metri
sotto terra in seguito a un crollo, nel giacimento aurifero di Portovelo, nel sud
del Paese, al confine con il Perù. I soccorritori hanno inviato ossigeno perché il
sistema di ventilazione e i pozzi d’acqua sarebbero fuori uso, ma finora dai minatori
non è giunto alcun segno di vita.