2010-10-15 14:29:55

Testimonianze dal Sinodo: aiutare i cristiani a restare in Medio Oriente


“Non temere, piccolo gregge”, questi versetti del Vangelo di Luca risuonano come monito e incoraggiamento per quei cristiani del Medio Oriente che di fronte a conflittualità, difficoltà economiche, limitazioni politiche e religiose, per disperazione scelgono di emigrare in Occidente. Al microfono di Paolo Ondarza si sofferma su questo aspetto uno dei presuli della diaspora presenti al Sinodo: mons. Ibrahim Namo Ibrahim, vescovo di San Tommaso Apostolo di Detroit dei Caldei, negli Stati Uniti:RealAudioMP3

R. – Siamo felici di partecipare a questo Sinodo per sapere ciò che la Chiesa cattolica pensa del problema dell’emigrazione degli orientali verso l’Occidente. Ci sono idee, ma è veramente necessario trovare il modo per convincere i cristiani del Medio Oriente a non partire. Altrimenti in questi Paesi musulmani non ci sarà più futuro per i cristiani.

D. – Che cosa vuol dire per i cristiani rimanere in queste terre?

R. – Se non c’è nessuno che sostiene o supporta la loro esistenza, i cristiani del Medio Oriente devono andar via. Per questo motivo noi ci troviamo negli Stati Uniti: un Paese che offre opportunità per il futuro dei bambini e delle famiglie.

D. – E le famiglie che vivono nella sua comunità negli Stati Uniti, pensano un giorno di ritornare? Sognano di ritornare?

R. – Non in queste circostanze: assolutamente no. Ma forse, in futuro … Non si sa come sarà il futuro …

Nonostante il diffuso fenomeno dell’emigrazione dei cristiani dal Medio Oriente, non sono poche quelle famiglie che negli ultimi anni, vivendo profondamente la loro adesione al Vangelo e “mantenendo una speranza che va contro ogni speranza” hanno scelto di restare. “Riunite in piccoli cenacoli trovano forza nella preghiera ”, spiega mons. Joseph Jules Zerey, arcivescovo di Dalmiata dei Greco-Melkiti per Gerusalemme. Al microfono di Paolo Ondarza il presule chiede a tutti i cristiani di ogni parte del mondo di unirsi alla preghiera universale per il buon esito del Sinodo:RealAudioMP3

R. – Sono molto contento di partecipare a questo Sinodo; veramente è un evento molto importante per noi e per tutta la Chiesa. E’ importante che anche la Chiesa occidentale conosca meglio la nostra Chiesa. Siamo qui tutti insieme, prima di tutto per pregare: io sono sicuro che tanti sacerdoti, tante persone pregano per noi. So che ogni giorno c’è un’adorazione davanti al Santissimo, a Gerusalemme, e che ogni giorno vengono tante persone a pregare. Sono sicuro che lo Spirito Santo farà una cosa molto bella per noi e per tutta la Chiesa.

D. – Al centro del suo intervento, l’importanza di famiglie, testimoni del Vangelo in Medio Oriente …

R. – Abbiamo bisogno di famiglie sante e io ho parlato delle famiglie sante di cui abbiamo bisogno. Quando una famiglia vive veramente la sua fede, non pensa all’emigrazione: questo è molto importante! Conosco famiglie che pregano insieme, vedo che vogliono essere testimoni nei Paesi in cui vivono: in Terra Santa e in altri Paesi arabi. Sono sicuro che quando una famiglia prega, c’è la grazia. Tra tante grazie, abbiamo bisogno della pace. Grazie alla preghiera della Chiesa per coloro che non credono in Gesù Cristo il Signore farà il suo lavoro. Spesso siamo troppo pessimisti: pensiamo che non ci siano più speranze, ma proprio quando crediamo che tutto sia finito, che non ci sia futuro, allora il Signore inizia la sua opera attraverso lo Spirito Santo per una risoluzione dei problemi.







All the contents on this site are copyrighted ©.