2010-10-15 19:11:18

Intervento di Mons. Robert Joseph SHAHEEN, Vescovo di Our Lady of Lebanon of Los Angeles dei Maroniti (USA)


È certamente un segno dei tempi riunirsi in questo Sinodo per discutere della Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza.
Riflettendo sul tema dell’emigrazione così come è delineato nell’Instrumentum laboris del Sinodo, trovo che i nostri fedeli siano divisi in gruppi in base al loro attaccamento alle proprie radici.
- Molti di essi sono emigrati negli USA tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX. Abbiamo perduto molte di queste persone per la mancanza di pastori.
- Un gruppo nutrito è emigrato a causa dell’instabilità degli ultimi quarantacinque anni: il conflitto israelo-palestinese, la guerra civile in Libano, la guerra in Iraq...
- Purtroppo, c’è un gruppo che recide tutti i legami con il Medio Oriente.
- C’è anche un gruppo che non ha vincoli di sangue con il Medio Oriente, ma si sente attratto dalle liturgie orientali e dalla loro bellezza.
Partendo da questa realtà, suggerirei alla vostra riflessione alcune idee e progetti:
- L’intenso sforzo non deve essere limitato ai nostri fedeli delle Chiese orientali, ma raccoglierebbe un sostegno maggiore e avrebbe senza dubbio un migliore impatto, se la Chiesa cattolica romana unisse le forze.
- Sarebbe vantaggioso lavorare insieme con le Chiese ortodosse e protestanti all’estero per cercare modi per sostenere i nostri fratelli e sorelle del Medio Oriente.
- Sarebbe una grande iniziativa avere, annualmente, un Fine Settimana Mondiale di Conoscenza sui cristiani nel Medio Oriente, da tenersi in tutte le Chiese.
- Molti dei nostri aiutano i propri parenti. Sarebbe positivo istituire una specie di fondo per aiutare a creare posti di lavoro e opportunità.
Spero che questo Sinodo porti buoni frutti graditi al nostro Dio d’amore. Ci impegniamo a pregare e a lavorare di più per il bene della cristianità nel Medio Oriente.

[00088-01.05] [IN067] [Testo originale: inglese]







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