Intervento di Mons. Ghaleb Moussa Abdalla BADER, Arcivescovo di Algeri (ALGERIA)
Data la sua piccola realtà, la nostra Chiesa è chiamata ogni giorno e ogni momento
all’incontro con l’altro, con il diverso... al punto che la nostra Chiesa ha quasi
fatto dell’incontro la sua missione specifica in questo Paese e si definisce come
“la Chiesa dell’incontro”... In questo incontro con l’altro comincia e si costruisce
giorno dopo giorno un dialogo spontaneo, gratuito, sincero e molto costruttivo. Nel
quotidiano questo dialogo si fa semplice presenza, semplice condivisione. Si traduce
concretamente in servizi gratuiti suscitati da niente altro che dall’amore per il
prossimo e dal tentativo di rispondere ai bisogni di quelli con cui siamo in dialogo.
Dialogare nel quotidiano vuol dire vivere, lavorare, camminare, cercare insieme, dare
e ricevere e a volte gioire e soffrire insieme. In questo dialogo quotidiano cadono
e scompaiono molti pregiudizi, paure, timori, malintesi, ignoranza e false concezioni,
e si costruiscono una conoscenza e una fiducia reciproche, spesso necessarie per risanare
i rapporti fra i credenti e fra le religioni stesse. Le nostre Chiese sono consapevoli
di avere e di vivere una missione profetica, quella di preparare e di creare per oggi
e per domani una clima per un dialogo più sereno. Questo dialogo è la migliore
testimonianza che le nostre Chiese possono dare alla fede ed è spesso più efficace
dell’annuncio diretto della Buona Novella. Siamo felici di constatare che questo
dialogo è accettato ed è molto apprezzato dalla nostra gente perché gratuito e sincero,
e comincia anche a dare dei buoni frutti. Questo dialogo è fondamentale per la
vita dei nostri cristiani e per la pace civile in tutti i nostri paesi. In effetti,
se il dialogo ufficiale viene a mancare, ciò può creare tutt’al più una crisi nei
rapporti ufficiali reciproci, ma se il dialogo viene a mancare nel quotidiano, è molto
più grave, perché è la pace, la vita e la stessa esistenza di questi gruppi che vengono
rimesse in discussione... L’esperienza delle nostre Chiese del Maghreb ci insegna
che il vero dialogo comincia dai piccoli dettagli della vita quotidiana, il dialogo
che non vuole annunciarsi come tale ma che vuole essere una semplice presenza, un
semplice servizio... Il vero dialogo ha luogo là dove gli uomini si trovano, con le
loro gioie e le loro preoccupazioni, le loro domande terra terra sulla vita quotidiana
come pure i loro interrogativi sui temi fondamentali riguardanti la vita e il destino
dell’uomo. Il dialogo ha bisogno di educazione. Ora, il dialogo della vita è la
migliore educazione e la migliore scuola per imparare a conoscere e a rispettare l’altro
e per collaborare insieme. [00109-01.05] [IN084] [Testo originale: francese]