Intervento di Mons. Georges KAHHALÉ ZOUHAÏRATY, Esarca Apostolico per i fedeli Greco-Melkiti
residenti in Venezuela (VENEZUELA)
In riferimento ai numeri 43 e 48 del capitolo 4º sul tema dell’ “emigrazione”, è molto
importante considerare: quale sarà il futuro di questo fenomeno di esodo di migliaia
di famiglie e persone verso altri Paesi o continenti? Nei Paesi di emigrazione siamo
già alla terza o quarta generazione. È un grande potenziale umano del Medio Oriente
quello che perdono i Paesi di origine, in particolare la Terra Santa. Da un punto
di vista religioso: cosa possono fare pochi vescovi o esarchi apostolici e una quantità
limitata di sacerdoti di fronte a un mare di emigranti insediati nei nuovi Paesi? La
nostra proposta è molteplice: - Contribuire da parte della Santa Sede e dei capi
di Stato della regione mediorientale a creare un ambiente di pacificazione e giustizia
perché le famiglie ritornino nei loro Paesi di origine, in particolare quelle che
avevano lasciato la propria terra a partire dalla seconda metà del secolo scorso. -
Noi, emigranti dalla Siria, dal Libano, dalla Palestina e, mi sia permesso dirlo,
dall’Egitto, rimarremo sempre innamorati della nostra terra d’origine e attaccati
ad essa: sono numerosi gli uomini e le donne in grado di offrire un contributo scientifico,
economico e religioso come stanno facendo nei Paesi che ci hanno accolti a braccia
aperte e con generosità. - La Chiesa locale di rito latino ha aiutato molto i nostri
figli in vari Paesi. Penso che sia giunta l’ora di organizzarci meglio, di coordinare
i nostri sforzi come cattolici orientali, per conservare le nostre liturgie e
tradizioni, lavorando in un clima di ecumenismo con i nostri fratelli ortodossi e
le diverse Chiese storiche non cattoliche, aiutando in tal modo la Chiesa universale
cui tutti apparteniamo ad affrontare la grande sfida delle sette e di alcuni mezzi
di comunicazione finanziati dal potere anticlericale internazionale. - La Chiesa
orientale nei Paesi di emigrazione, specialmente nel Nuovo mondo, può arricchire con
la sua liturgia la visione teologica e patristica dell’Occidente. Speriamo dunque
che la Santa Sede ci aiuti a mantenere le nostre tradizioni come se fossimo nel nostro
Oriente. Alcune Conferenze episcopali, consapevoli del ruolo di queste Chiese, hanno
sostenuto le loro rivendicazioni per preservare il loro patrimonio apostolico.