Intervento di Mons. Francis Némé BAÏSSARI, Vescovo titolare di Arado, Vescovo ausiliare
e Sincello per Joubbé (LIBANO)
Il Medio Oriente è stato in gran parte cristiano. Cristo aveva lasciato un messaggio.
Il cristianesimo è stato perseguitato. Con il Concilio di Nicea ha avuto inizio una
lunga serie di scomuniche: Ario, Nestorio, Eutiche, Fozio. La rottura si è consumata
nel 1054. Il legato del Papa scomunica il patriarca Michele Cerulario e questi scomunica
il Papa. Il cristianesimo è scosso dalle invasioni da parte di persiani, arabi, mongoli
e ottomani. I combattenti dell’islam partono alla conquista del mondo. La Siria intera
diventa loro. Conquistano in seguito l’Egitto. Il giogo dell’Impero bizantino era
stato così pesante che gli invasori furono spesso accolti con sollievo. Per finanziare
la “Jihad”, i cristiani erano sottomessi a un’imposta, la “jizya”, il cui peso elevato
li spinse a migliaia a optare per la religione del conquistatore. In effetti la
situazione reale variò secondo le epoche e le personalità dei governanti. Il male
era stato fatto, anche se i cristiani e i musulmani continuavano a lavorare per salvaguardare
la tolleranza e la democrazia minacciate. Giovanni Paolo II ha detto: “Alle soglie
del terzo millennio, il Cristianesimo è ancora saldamente ancorato in Medio Oriente”.