2010-10-15 15:17:42

Il cardinale Rodé inaugura l'anno accademico al Teresianum: credere è non temere l'impopolarità


“Dio è Verità. È il rifiuto di ogni forma di compromesso, di confusione voluta o di falsità nelle relazioni, negli impegni, nei rapporti brevi o in quelli portano gravi responsabilità a tutti i livelli”: è quanto ha affermato questa mattina il cardinale Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, all’inaugurazione dell’anno accademico della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum di Roma – affidata al patrocinio di Santa Teresa di Gesù e San Giovanni della Croce – che quest’anno celebra 75 anni di storia. Nell’omelia pronunciata durante la Messa presieduta questa mattina alle 10.30, il porporato ha sottolineato che intendere Dio come Verità significa avere una “inclinazione positiva a gestire la vita, le vicende, le cose, anche la cosa pubblica, con la trasparenza di chi si lascia possedere dalla Verità, senza temere le conseguenze che possono conoscere l’impopolarità e l’emarginazione”. Per il cardinale Rodé “c’è bisogno più che mai, oggi, di questa certezza: ‘Dio è verità’” e l’esempio di Santa Teresa d’Avila, che la Chiesa ricorda oggi, è un aiuto “per allontanare ogni suggestione di vanità”. A docenti e studenti del Teresianum, nato il 16 luglio del 1935, festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, il prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha ricordato che proprio nell’istituto carmelitano Santa Teresa “continua, nei secoli, a irradiare sulla Chiesa di Cristo il suo insegnamento e la sua materna cura”, lei che è stata la prima donna nella storia, ad essere stata proclamata Dottore della Chiesa Universale, quarant’anni fa, il 27 settembre del 1970, da Paolo VI. Ricordando l’esperienza della monaca, il porporato ha evidenziato che è stata “la contemplazione della Passione” a farla giungere ad un alto grado di maturazione spirituale. In preghiera davanti ad una “statua del Signore piagato” udì “queste parole: ‘Non cercare di chiudere me in te, ma cerca di chiudere te in me’”. Da quel momento si lasciò “impregnare dall’amore dell’Amato come la spugna dall’acqua” e iniziò “a comprendere che amare il Signore Crocefisso significa accorgersi della verità, della concretezza del suo amore”. (T.C.)







All the contents on this site are copyrighted ©.