2010-10-14 14:45:08

Spagna: l'arcidiocesi di Siviglia propone preghiere pro-vita durante un congresso abortista


Parrocchie, comunità religiose, confraternite, gruppi e movimenti dell’arcidiocesi di Siviglia si stanno mobilitando per un’intensa preghierà che si terrà i giorni 21 al 23 ottobre in coincidenza con lo svolgimento, nella città spagnola, di un congresso mondiale per promuovere l'aborto. L'arcivescovo di Siviglia, mons. Juan José Asenjo, ha pubblicato una lettera pastorale intitolata “Un sí rotundo a la vida”, in cui avanza varie proposte per diffondere una cultura della vita e affrontare questo congresso, che a suo avviso “non sarà una pietra miliare gloriosa nella storia della nostra città”. Il congresso, finanziato da istituzioni pubbliche della capitale e della regione di Siviglia, ha l'obiettivo di condividere informazioni, esperienze e nuove tecniche per migliorare la qualità delle pratiche abortive. “Non ho la possibilità di evitare il suo svolgimento, ma ho il dovere di illuminare la coscienza dei nostri fedeli su questo evento”, ha spiegato l'arcivescovo nella nota citata dall'agenzia Zenit.Il presule suggerisce che durante i giorni dei lavori del congresso dell'industria abortista, si programmi qualche atto speciale di preghiera per la vita davanti al Santissimo e che si tenga conto di questa intenzione nelle preghiere dei fedeli nelle Messe, nella recita del rosario nelle parrocchie e negli incontri di preghiera di comunità contemplative, confraternite, gruppi e movimenti apostolici. Mons. Asenjo propone di concludere le preghiere speciali di quei giorni con la preghiera alla Madonna scritta da Giovanni Paolo II come conclusione dell'Enciclica Evangelium Vitae. L'arcivescovo definisce l'aborto come “l'eliminazione volontaria e voluta di un essere umano su richiesta dei suoi genitori, con il concorso dei medici”. Di fronte a questa realtà, avanza tre proposte: pregare, una sensibilizzazione e un tentativo di sensibilizzare l'ambiente e l'aiuto alle istituzioni che promuovono iniziative a favore della vita e sostengono le madri che si trovano in situazioni di difficoltà. A suo avviso, “poche forme di azione sociale e di apostolato sono oggi tanto belle e urgenti come questa”. Nella sua lettera, il presule si riferisce anche alla cosiddetta Legge sulla Salute sessuale e riproduttiva e sull'Interruzione volontaria della gravidanza, entrata in vigore in Spagna a luglio. Questa legge, sostiene ancora mons. Asenjo, “non è altro che una liberalizzazione totale dell'aborto, considerato un diritto della donna, mentre si calpestano i diritti più elementari del figlio che porta nel ventre”. “Il suo carattere legale non le conferisce il sigillo della moralità, perché non tutto ciò che è legale è morale”, aggiunge, sottolineando che “l'aborto è sempre un'immoralità, un male oggettivo; non è un progresso, ma un regresso”. (M.G.)







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