2010-10-14 14:41:10

L’arcivescovo di Yangon sulle elezioni: “Per il Myanmar giustizia, libertà, pace e sviluppo”


“Preghiamo perché nel nostro Paese possano crescere giustizia, libertà, pace e sviluppo”: è quanto afferma mons. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, in un appello diffuso in vista delle elezioni generali che si terranno il 7 novembre. L’appello, inviato all’agenzia Fides, è stato letto nelle chiese birmane ed è stato diffuso a tutta la popolazione sulle frequenze di Radio Veritas Asia, tradotto in quattro lingue (inglese, birmano, sakaw kayin e kachin), in modo da giungere a tutte le componenti della società birmana, incluse le minoranze etniche. L’arcivescovo, in primo luogo, sottolinea che “è un dovere di tutti i cittadini interessarsi a un evento come le elezioni: “Dobbiamo farlo, deve farlo ogni persona che ama il proprio paese”, afferma accorato, invitando i cittadini a “esercitare la responsabilità di scegliere leader autentici per la nazione. Ognuno di noi – afferma l’arcivescovo – ha una grande responsabilità per la promozione della pace e dello sviluppo”. Mentre la nazione, nonostante le difficoltà, compie passi avanti verso un sistema democratico, “noi cattolici siamo chiamati a servire il nostro Paese in qualunque posizione sociale o condizione di vita ci troviamo, lavorando in coscienza – ribadisce il testo – per la pace e lo sviluppo”. L’arcivescovo ricorda che la Conferenza dei vescovi birmani e il Consiglio delle Chiese del Maynmar, organismo che raccoglie i cristiani protestanti, hanno inviato una lettera congiunta al gen. Than Shwe, assicurando che “tutti i cristiani sono in preghiera per il Paese”, soprattutto perchè alla nazione siano garantite “pace e giustizia”. I vescovi chiedono alle autorità di assicurare “trasparenza nel processo di voto”, e di scongiurare il verificarsi di “costrizioni e brogli”. Ricordano poi ai fedeli che “non è compito dei vescovi indicare preferenza per una parte politica”, ma difendere i valori e i principi di giustizia, libertà e unità. “Nulla è impossibile a Dio”, ammonisce l’arcivescovo, invitando i fedeli a “seminare perdono, comprensione e riconciliazione” e dicendo loro: “Siate portatori della Buona Novella, come autentici figli di Dio”. (R.P.)







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