Intervento di Mons. Youssef Anis ABI-AAD, Arcivescovo di Alep dei Maroniti (SIRIA)
“Non possiamo accogliere quelli che Dio mette sul nostro cammino se non accogliamo
Dio in persona”. “Più scopriamo Dio, più scopriamo la santità dell’uomo”. Il luogo
privilegiato dell’accoglienza dei nostri fratelli, in questo caso i nostri fratelli
musulmani è sicuramente la preghiera. Si tratta di una preghiera chiamata contemplativa. Contemplare
è innanzitutto contemplare Dio Trinità. Contemplare è anche contemplare, nello Spirito,
la vita degli uomini, e offrirla a Dio con le sue gioie e le sue pene, i suoi progressi
e i suoi regressi... sempre tenendo presente che non vediamo tutto della vita dell’altro,
che rimane per noi un mistero. Nella contemplazione, ci accade di incrociare, in
un istante fuggente, un riflesso dello sguardo di Dio sulla gente. È un istante di
grazia, un istante di gioia, poiché questo sguardo è creatore, salvatore e pieno d’amore. È
essenziale cercare di stabilire una presenza con i nostri fratelli musulmani e anche
con gli altri con i quali viviamo: presenza semplice, umile, fraterna, che potrebbe
favorire il dialogo sotto ogni forma e una comprensione reciproca.