Dedicato a Benedetto XVI il Festival di Musica e Arte Sacra. Il cardinale Comastri:
creati per la bellezza
La grande musica sacra torna a risuonare nello splendore delle Basiliche Papali romane.
Si rinnova infatti anche quest’autunno l’appuntamento con il Festival di Musica e
Arte Sacra giunto alla sua nona edizione e dedicato a Benedetto XVI nel quinto anno
di pontificato. Tra i prestigiosi interpreti di 5 concerti, tra il 23 e il 26 ottobre,
i Wiener Philharmoniker, ospiti fissi del Festival; il Coro della Cattedrale di Saint
Patrick di New York e i Fiati del Duomo di Magonza. L’organizzazione è affidata alla
Fondazione Pro musica e arte sacra impegnata anche quest’anno in un importante progetto
di restauro nella Basilica vaticana. Alla presentazione di oggi, c’era per noi Gabriella
Ceraso:
(musica)
“Un
Papa che per salvare l’autentica musica di Chiesa ha detto e scritto cose memorabili,
anche controcorrente”. E’ questo nelle parole di Hans Albert Courtial, presidente
della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, il motivo della dedica della IX edizione
del Festival a Benedetto XVI. Le più belle pagine, dunque, di questa musica - dal
Canto Gregoriano al Novecento - restituite ai luoghi di origine sono al cuore dell’iniziativa.
Mons. Pablo Colino, del Comitato artistico:
“Il
nostro intento è sempre quello di eseguire, almeno in forma di concerto, alcune musiche
sacre altamente spirituali che oggi, dato il concetto così scarno della Liturgia per
quanto riguarda la musica, non avrebbero luogo”.
Il primo appuntamento
è nella Basilica di San Pietro, sabato 23, con una solenne messa in canto, accompagnata
da musicisti regolarmente impegnati nel servizio alla Liturgia. Si tratta del Coro
della Cattedrale di Saint Patrick di New York, lo stesso che accolse il Papa nella
sua visita oltreoceano nel 2008, e poi l’ensemble di Fiati del Duomo di Magonza, con
l’organista Albert Schönberger. Entrambi impegnati il giorno successivo, domenica
24 ottobre, in due concerti - il Coro newyorkese alla Basilica di Sant’Ignazio di
Loyola in Campo Marzio e l’Ensemble tedesco a San Giovanni in Laterano - con un programma
che abbraccia quattro secoli di musica sacra.
Ma il cuore della manifestazione
è atteso come ogni anno nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura con l’Orchestra
Wiener Philharmoniker, guidata - lunedì 25 ottobre - dal lettone Andris Nelsons, giovanissima
promessa della direzione d’orchestra. In programma, musiche di Haydn e Mozart, ma
soprattutto autentiche meditazioni in musica, come il Preludio dal I Atto dal Parsifal
di Wagner. Mendelssohn, Brahms e soprattutto la Messa Solenne di Gounod, dedicata
a Santa Cecilia, chiuderanno il Festival il 26 ottobre nella Basilica di Santa Maria
Maggiore.
Sul valore artisitico e spirituale di questa manifestazione,
il cardinale Angelo Comastri, presidente onorario della Fondazione
Pro Musica e Arte Sacra:
R. – Viviamo in un mondo in cui prevale il
brutto: il brutto anche nell’arte e nella politica o nella vita quotidiana. Fa bene
proporre un itinerario di bellezza, in modo che ci si convinca tutti che non siamo
stati creati per fare cose brutte, in modo da dare anche consolazione al cuore e alle
ferite di tante brutture che si incontrano ogni giorno.
D. – Quest’anno
il Festival è dedicato al Papa per l’impegno in difesa e per la valorizzazione della
musica sacra…
R. – Il Papa è un intenditore ed è, quindi, chiaro che
ha tanta attenzione a quel patrimonio che si è formato nel corso dei secoli di musica
spirituale, soprattutto gregoriana, che noi dobbiamo recuperare o ricantare. Queste
musiche permettono anche a noi di ritrovare la pace da cui è nata la musica.