Sicurezza alimentare: l’Africa sub-sahariana rimane nella morsa della fame
Nonostante i progressi di alcuni Paesi, resta l’Africa il continente della fame. È
quanto emerge dallo studio sulla sicurezza alimentare dell’International Food Policy
Research Institute (Ifpri), un istituto con sede negli Stati Uniti ma molti uffici
a sud del Sahara. Secondo i ricercatori, tra i 25 Paesi con una situazione “allarmante”
o “molto allarmante”, ben 24 si trovano in Africa o in Asia. I dati peggiori riguardano
però tutti Paesi sub-sahariani, in particolare Repubblica Democratica del Congo, Burundi,
Eritrea e Ciad. Nel caso del Congo, si sottolinea nel rapporto, ha pesato in modo
decisivo il conflitto civile cominciato negli anni ’90. “La guerra – si evidenzia
nello studio citato dall'agenzia Misna – ha provocato un crollo dell’economia, spostamenti
di massa della popolazione e una condizione di insicurezza alimentare cronica”. Situazioni
di conflitto, non sempre del tutto superate, hanno pesato anche in Burundi, Eritrea
e Ciad. Nel rapporto, intitolato “Global Hunger Index”, sono classificate come “allarmanti”
le dinamiche di molti Paesi dell’area sub-sahariana. Diffusi i riferimenti a Burkina
Faso, Isole Comore, Guinea Bissau, Rwanda, Mozambico, Liberia, Sierra Leone, Tanzania,
Sudan, Togo, Zambia e Zimbabwe. (M.G.)