Santa Sede all'Onu su promozione delle donne e disarmo per lo sviluppo dei popoli
La promozione delle donne in ogni Paese e l’urgenza del disarmo in tutto il mondo
sono due questioni cruciali per lo sviluppo dei popoli, come ha sostenuto la delegazione
della Santa Sede nell’ambito della 65.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, in
corso nel Palazzo di Vetro, a New York. Il servizio di Roberta Gisotti.
“Il futuro
benessere della comunità umana dipende in grande misura dalla capacità dei governi
e della società civile di rispettare veramente le donne la loro dignità e il loro
valore.” Così Cathy Murphy, consigliere della Missione della Santa Sede presso l’Onu,
parlando ieri a nome dell’Osservatore permanente mons. Francis Chullikatt, davanti
l’Assemblea delle Nazioni Unite. La Santa Sede, alleata con più Paesi che stanno rafforzando
la loro legislazione per contrastare la violenza contro le donne e aumentando le risorse
a sostegno delle vittime, pure plaudendo i passi che sono stati fatti per promuovere
la condizione delle donne è ben consapevole che sia necessario fare molto di più,
e per questo esprime la speranza che la nuova agenzia dedicata alle donne, “Un Women”,
creata il 2 luglio scorso, “sarà capace di offrire reale assistenza a tutti gli Stati”
a favore delle donne e delle madri ovunque nel mondo.
Cathy Murphy appuntando
l’attenzione sul traffico di persone ha indicato alcuni fattori che rendono le donne
e i bambini più vulnerabili alla moderna schiavitù: la povertà, la disoccupazione
e la mancanza di opportunità educative, invocando leggi migliori contro la prostituzione,
la pornografia infantile e lo sfruttamento sessuale, esclamando che “la persona umana
non è qualcosa da commerciare per ogni scopo!” Ha quindi sottolineato che i procedimenti
penali devono garantire la privacy e la sicurezza delle vittime e delle loro famiglie.
Commentando infine il recente rapporto del segretario generale in tema
di contrasto all’infubulazione, la delegata della Santa Sede, ha raccomandato maggiore
attenzione alle cure sanitarie di base per le donne, specie per quelle in gravidanza
e con figli appena nati, sottolineando che il progresso nella salute e nel benessere
delle donne di oggi e di domani “inizia con il considerare gli individui non dei pesi
ma dei contributi unici alla famiglia umana, siano appena concepiti o vicini alla
morte”.
Altro tema di scottante attualità il disarmo e la sicurezza
internazionale, affrontato da mons. Francis Chullikatt, lamentando l’aumento delle
spese militari nell’ultimo decennio, arrivate a un miliardo e 531 milioni di dollari
nel 2009, con un incremento del 49 per cento rispetto al 2000, e chiedendo una riduzione
a favore dei poveri e la creazione di un Fondo mondiale per i programmi di sviluppo.
“Le armi - ha ammonito l’osservatore permamente - non sono in alcun modo equivalenti
ad altri ‘beni’ sul mercato” e “il loro possesso, la loro produzione e il loro commercio
hanno profonde implicazioni etiche e sociali”, che non possono essere sottaciute.