2010-10-13 13:02:21

Intervento di Mons. Salim SAYEGH, Vicario Patriarcale di Gerusalemme dei Latini per la Giordania (GERUSALEMME)


Tra i problemi che la Chiesa incontra in Medio Oriente, occorre citare quello delle sette, che provocano un’enorme confusione dottrinale. Il nostro tempo è caratterizzato dalle loro fantasie teologiche. In Giordania, per esempio, ci sono una cinquantina di sette, di cui cinque hanno più pastori attivi di tutte le Chiese cattoliche e ortodosse insieme. Cosa fare per conservare il deposito della fede e limitare la loro crescente influenza?
Visitare le famiglie. Ai sacerdoti e ai pastori d’anime viene richiesto con insistenza di andare a trovare le famiglie e di assumersi la propria parte di responsabilità nello spiegare, difendere, diffondere, vivere e aiutare a vivere la fede cattolica.
Occuparsi seriamente della formazione cristiana degli adulti. Molti dei nostri fedeli praticanti sono formati moralmente e sacramentalmente in modo vago. Non sono evangelizzati. Sono prede delle sette.
Sensibilizzare le scuole cattoliche alla loro missione di scuole cattoliche. Spesso i responsabili delle scuole non danno alla lezione di catechismo la stessa importanza che riservano alle altre materie. Raramente preparano i catechisti. Li scelgono molto spesso senza criterio, per tappare un buco.
Avere il coraggio di rivedere i libri di catechismo affinché espongano in modo chiaro la fede e la dottrina della Chiesa cattolica, confermate e illuminate dalla Sacra Scrittura, dalla Tradizione apostolica e dal Magistero ecclesiale.
Concludendo, al di là delle differenze rituali e delle controversie politiche, conservare il deposito della fede è la missione primaria dei pastori della Chiesa cattolica.

[00039-01.05] [IN017] [Testo originale: francese]







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