Intervento di Gregorios III LAHAM, Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Arcivescovo
di Damasco dei Greco-Melkiti (SIRIA)
La pace, la coesistenza e la presenza cristiana nel mondo arabo sono legate in modo
vitale e solido. La presenza cristiana nel mondo arabo è minacciata dai cicli di guerre
che si abbattono su questa regione culla del cristianesimo. La causa principale
è il conflitto israelo-palestinese: i movimenti fondamentalisti, il movimento Hamas,
Hezbollah sono le conseguenze di questo conflitto come le discordie esterne, la lentezza
nello sviluppo, il sorgere dell’odio, la perdita della speranza nei giovani che sono
il 60% della popolazione dei paesi arabi. L’emigrazione dei cristiani. Fra le conseguenze
più pericolose del conflitto israelo-palestinese: l’emigrazione che farà della società
araba una società di un solo colore, unicamente musulmana di fronte ad una società
europea detta cristiana. Se questo accadesse e l’Oriente dovesse svuotarsi dei suoi
cristiani, ciò vorrebbe dire che ogni occasione sarebbe propizia per un nuovo scontro
delle culture, delle civiltà e anche delle religioni, uno scontro distruttivo fra
l’Oriente arabo musulmano e l’Occidente cristiano. La fiducia fra l’Oriente e l’Occidente.
Il ruolo dei cristiani è di creare un clima di fiducia tra l’Occidente e il mondo
musulmano per lavorare ad un nuovo Medio Oriente senza guerra. Appello ai nostri
fratelli e concittadini musulmani: per convincere i cristiani a restare, pensiamo
che sia necessario rivolgerci ai nostri fratelli musulmani per dire loro con franchezza
quali sono le nostre paure: la separazione della religione e dello Stato, l’arabità,
la democrazia, nazione araba o nazione musulmana, diritti dell’uomo e leggi che propongono
l’islam come unica o principale fonte delle legislazioni che costituiscono un ostacolo
all’uguaglianza di questi stessi concittadini davanti alla legge. Vi sono anche i
partiti fondamentalisti, l’integralismo islamico, ai quali sono attribuiti atti, di
terrorismo, di uccisioni, degli incendi di chiese, di estorsioni, in nome della religione
e che, forti del fatto di essere maggioranza, umiliano i loro vicini. Fare la pace
è la grande sfida: è la grande jihad e il grande bene. È la vera vittoria e
la vera garanzia per il futuro della libertà, della prosperità e della sicurezza per
i nostri giovani, cristiani e musulmani, che sono il futuro delle nostre Patrie.