Intervento del Card. Zenon GROCHOLEWSKI, Prefetto della Congregazione per l'Educazione
Cattolica (CITTÀ DEL VATICANO)
In Medio Oriente la Chiesa ha una lunghissima tradizione educativa. Oggi vi sono presenti
un migliaio di istituzioni scolastiche cattoliche, con circa 600.000 alunni. Esse
sono generalmente molto apprezzate ed offrono l'educazione scolastica senza alcuna
distinzione o discriminazione e si rendono accessibili particolarmente ai più poveri.
Inoltre, nella regione operano 4 Università cattoliche con diverse sedi esterne, 8
istituzioni di studi superiori ecclesiastici e almeno 10 seminari di diversi riti.
Nei paesi medi orientali, comunque, vi sono condizioni differenti circa la possibilità
per le istituzioni educative cattoliche di svolgere la loro attività e missione. Quindi
la loro presenza in alcune zone è più massiccia, in altre meno. Mi riferisco al
nr. 3 dell’Instrumentum laboris, che delinea in modo generico l'obiettivo specifico
di questa Assemblea, perché le istituzioni educative cattoliche possono essere di
gran peso nella realizzazione di quasi tutti i postulati presentati nei diversi luoghi
dell’Instrumentum, ossia: - nel fornire ai cristiani la ragione della loro
presenza nel Medio Oriente e la loro missione in ciascun Paese; nel formare autentici
testimoni della fede a tutti i livelli e le persone qualificate a trasmettere la fede; -
nel ravvivare la comunione ecclesiale e la cooperazione fra componenti molto variegate
della realtà ecclesiale nel Medio Oriente; nell'impegno ecumenico e nel dialogo interreligioso;
nella collaborazione con ebrei e musulmani nel campo religioso sociale e culturale
per il bene comune; - nel rafforzare il necessario impegno cristiano nella vita
pubblica; nell'attività civile e politica; nei mezzi di comunicazione; nel contribuire
ad affrontare adeguatamente le sfide della pace e quelle che nascono dall'ambiguità
della modernità; nel formare la società più giusta, solidale e umana; nel contribuire
allo sviluppo integrale dei Paesi del Medio Oriente a tutti i livelli e nell’arricchirli
dei valori cristiani. Perché i cristiani possano essere dovutamente rispettati
e assolvere la loro benefica missione, anche quella educativa, è necessaria la qualificata
promozione dei concetti di "laicità positiva", della dignità della persona umana,
dei suoi diritti, della vera libertà religiosa, del rispetto della libertà dell'altro.
Anche a questa promozione possono e devono contribuire le istituzioni educative cattoliche. Del
resto, penso che sia difficile trovare fra i postulati messi in luce nell'Instrumentum
laboris qualcuno per il quale non abbiano importanza le istituzioni educative.
Evidentemente ciascuna di queste istituzioni deve contribuire nel proprio campo di
azione e secondo le concrete possibilità. Vorrei soltanto mettere in luce quattro
rilievi: 1) Le nostre istituzioni sono aperte a tutti e rispettose per quanti non
condividono la fede cristiana, facendo sì che nessuno si senta ospite o straniero.
Ciò però non può significare il tacere i valori cristiani che fondano il sistema educativo
cattolico o l’affievolimento della propria specifica identità e missione cristiana. 2)
Per essere fautori della pace, del rispetto dei diritti umani, del progresso, dell'impegno
civile e politico, ed inoltre essere impegnati nell'ecumenismo, nel dialogo interreligioso,
ecc. è necessario che gli istituti di studi superiori, abbiano contatti e dialogo
con altri istituti dello stesso genere esistenti nel territorio. 3) Fondamentale
rimane la genuina promozione delle vocazioni sacerdotali e la solida preparazione
filosofico-teologica, spirituale e culturale dei futuri sacerdoti, adeguata ai bisogni
specifici del luogo. Dalla loro qualità ed impegno, infatti, dipenderà in grandissima
parte il consolidamento e lo sviluppo della Chiesa in Medio Oriente. 4) È di estrema
importanza che i Vescovi/Eparchi accompagnino costantemente le istituzioni educative
cattoliche con la loro presenza, l'incoraggiamento, l'assistenza, e costruttivi consigli.