Cile. Terminate le operazioni di recupero dei minatori rimasti bloccati per 70 giorni
ad oltre 700 metri di profondità
In Cile sono terminate, con largo anticipo rispetto alle previsioni, le operazioni
di recupero dei minatori, riportati tutti in superficie. L’ultimo degli operai rimasti
bloccati dal 5 agosto scorso nella miniera di San Josè è stato fatto riemergere poco
prima delle 22 ora locale, le 3 in Italia. Il servizio di Eugenio Bonanata: La Chiesa locale
ha accompagnato fin dai primi istanti di questa lunga vicenda le famiglie dei minatori.
Durante l'operazione di recupero tutte le campane delle chiese del Paese hanno suonato
a festa per celebrare le operazioni di salvataggio. Tante le celebrazioni in programma
in questi giorni. Il servizio di Linda Giannattasio:
Come in ognuno
di questi 69 lunghi giorni, anche questa notte, la preghiera e la fede hanno accompagnato
i minatori e le loro famiglie, riunite, per l’ultima volta, nel campo Esperanza. A
celebrare la “rinascita” dei 33, c’erano sacerdoti, religiosi e religiose che hanno
organizzato veglie di preghiera e alimentato con affetto l’incrollabile forza dei
familiari. Accanto a loro anche il vescovo di Copiapó, mons. Gaspar Francisco
Quintana Jorquera, che racconta così le emozioni del primo salvataggio:
R.
- Yo creo que haya sido... Credo sia stato davvero un momento di grande
gioia e di grande solidarietà, vissuto insieme alle famiglie. Quando sembra che tutte
le speranze siano sfumate, Dio si manifesta sempre salvando, dando la vita e prendendosi
cura di noi. Tutto il Paese ha pregato per i minatori, perché venissero portati fuori
sani e salvi e riconsegnati alle loro famiglie. Siamo stati loro vicini e abbiamo
parlato con loro, aspettando il salvataggio. Stasera ci sarà una celebrazione eucaristica
nel santuario di Nostra Signora della Candelaria e domani di nuovo una grande celebrazione,
piena di gioia. Credo che la più grande lezione sia quella di portare maggiore sicurezza
nelle miniere perchè tutte le imprese cerchino sempre il rispetto della vita umana,
di ciascun lavoratore. Quindi, auspichiamo che il lavoro dei minatori sia portato
avanti con la massima cautela, perché non succedano più eventi così dolorosi come
questo.
Tante, dunque, le celebrazioni in programma nelle prossime ore.
Fin dal primo giorno, infatti, quando non si avevano ancora notizie dei minatori intrappolati,
la Chiesa locale ha organizzato Messe e veglie di preghiera in tutto il Paese, come
testimonia padre Alejandro Castillo Camblor, vicario generale
della diocesi di Copiapó:
R. – La primera noche... La prima
notte, il 5 agosto, insieme a tre sacerdoti abbiamo pregato con le famiglie. E’ stata
una notte veramente molto intensa, un’emozione unica, nel dolore e nella tristezza.
Siamo in una zona mineraria dove gli incidenti sono molto frequenti e anche la morte
dei minatori. Le famiglie sanno che ogni volta che nella miniera entra un minatore
è un rischio. Ogni notte ci sono state preghiere, veglie, celebrazioni eucaristiche...
E’ stato con noi anche il cardinale Errazuriz, arcivescovo di Santiago, e il presidente
della Conferenza Episcopale, don Alejandro Goic. Tutti i giorni, ogni giorno, ci sono
state preghiere. Dal 22 agosto il nostro Paese è cambiato, abbiamo recuperato dei
valori molto profondi come la condivisione, la fratellanza. Io credo si sia rafforzato
anche il valore della famiglia, la famiglia che, unita, ha atteso mariti, padri e
figli. Questo periodo ha rafforzato in noi anche il valore della vita. Tutto il Paese
sta celebrando la vita.