2010-10-12 14:25:07

Pakistan: le Ong denunciano clientelismo e corruzione per la “tessera del profugo”


Le Ong e gli operatori umanitari attivi in Pakistan denunciano irregolarità e discriminazioni nel rilascio delle cosiddette “tessere del profugo” o “Watan card”, assegnate dal governo agli sfollati. La scheda nasce da un accordo tra il governo e la United Bank Limited e permette al beneficiario un prelievo di 20mila rupie per far fronte alle prime spese di ricostruzione della propria casa o di bonifica della terra dopo le alluvioni che hanno messo in ginocchio il Paese. I volontari riportano all'agenzia Fides, però, le proteste degli sfollati nel sud del Punjab e nel Sindh sulla scarsa trasparenza nell’assegnazione: molti dei nomi nelle liste, infatti, sono di persone morte oppure non colpite dal disastro o perfino di carcerati. Ciò desta il sospetto che si tratti di un escamotage per dirottare a parenti e amici dei funzionari governativi le tessere mai ritirate. I funzionari, inoltre, sono accusati da più parti di pretendere tangenti dai profughi cui rilasciano le tessere: “Tutto il procedimento di consegna oggi viene sfruttato per fini politici, per ingraziarsi consenso elettorale o per attaccare il governo”, afferma Mehdi Hasan, presidente della Human Rights Commissiono of Pakistan, che ha chiesto alle autorità di indagare. Tra i sospetti c’è anche quello che vengano perpetrate discriminazioni ai danni delle minoranze religiose, come quella indù, molto consistente nel Sindh: “La tessera deve essere destinata a tutti i profughi che si trovano in aree predeterminate, che siano musulmani, cristiani o indù”, ha ribadito Anila Gill, segretario esecutivo di Caritas Pakistan. (R.B.)







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