Motu Proprio per il Dicastero vaticano della nuova evangelizzazione: annunciare Cristo
sempre e dovunque
“La Chiesa ha il dovere di annunciare sempre e dovunque il Vangelo di Gesù Cristo”.
Questo l’incipit della Lettera apostolica di Benedetto XVI, in forma di Motu Proprio,
che dà vita al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Il servizio di Roberta Gisotti.
“Andate dunque
e fate discepoli tutti i popoli”, fedele a questo comando di Gesù la Chiesa, “non
si è mai stancata di far conoscere al mondo intero la bellezza del Vangelo”. “Missione
evangelizzatrice” - si legge nel documento - “necessaria e insostituibile” per la
Chiesa, “espressione della sua stessa natura” e che “ha assunto nella storia forme
e modalità sempre nuove a seconda dei luoghi, delle situazioni e dei momenti storici”.
Missione oggi chiamata a misurarsi con “il fenomeno del distacco dalla fede”, presso
società e culture che da secoli apparivano impregnate dal Vangelo. Le trasformazioni
sociali negli ultimi decenni hanno infatti “profondamente modificato la percezione
del nostro mondo”, osserva Benedetto XVI. “Tutto ciò non è stato senza conseguenze
anche per la dimensione religiosa della vita dell’uomo”. “E se da un lato l’umanità
ha conosciuto innegabili benefici” e la Chiesa ha ricevuto ulteriori stimoli per rendere
ragione della speranza che porta, dall’altro si è verificata una preoccupante perdita
del senso del sacro, giungendo persino a porre in questione quei fondamenti che apparivano
indiscutibili, come la fede in un Dio creatore e provvidente, la rivelazione di Gesù
Cristo unico salvatore, e la comune comprensione delle esperienze fondamentali dell'uomo
quali il nascere, il morire, il vivere in una famiglia, il riferimento ad una legge
morale naturale”.
Alla luce delle preoccupazioni già espresse a partire
dal Concilio Vaticano II, da Paolo VI e da Giovanni Paolo II, per il “continuo diffondersi
dell’indifferentismo, del secolarismo e dell’ateismo”, in particolare nei Paesi del
cosiddetto Primo Mondo, Benedetto XVI auspica un nuovo slancio missionario nel mondo
contemporaneo, che esige – raccomanda il Papa – “un attento discernimento”, rispetto
alla “diversità di situazioni”. Nuova evangelizzazione non significa infatti dover
elaborare un’unica formula uguale per tutte le circostanze. L’importante - conclude
la Lettera apostolica - è che anzitutto “si faccia profonda esperienza di Dio”. E
tra gli articoli istitutivi del Consiglio, che opererà in collaborazione con gli altri
Dicasteri e Organismi della Curia romana, si segnala di “approfondire il significato
teologico e pastorale della nuova evangelizzazione".