2010-10-12 14:50:41

Conferenza alla Gregoriana. Messaggio di Obama: dialogo interreligioso fondamentale per il mondo di oggi


“Costruire ponti di speranza”: è il titolo di una conferenza che si tiene oggi alla Gregoriana, promossa dall’ateneo pontificio e dell’Ambasciata americana presso la Santa Sede. All’evento, incentrato sulle esperienze concrete di dialogo interreligioso, partecipa anche il reverendo Joshia DuBois, consigliere per gli affari religiosi del presidente Barack Obama. Dalla Gregoriana, il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

“Il dialogo interreligioso è fondamentale per affrontare le sfide più urgenti del mondo di oggi”: così il presidente americano, Barack Obama, in un messaggio indirizzato alla Conferenza “Bulding Bridges of Hope”, in corso alla Gregoriana. Un evento iniziato con un momento di preghiera guidato da mons. Pierluigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Il presule ha messo l’accento sulla comune responsabilità dei credenti nel dare speranza agli uomini del nostro tempo. Un appello condiviso nei loro interventi dall’ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Miguel Diaz, e dal rettore della Gregoriana, padre François-Xavier Dumortier. La Conferenza, che si conclude questo pomeriggio, si articola in tre tavole rotonde su sviluppo equo ed etico, protezione dell’ambiente e prevenzione dei conflitti. Ad animare il confronto, esponenti cristiani, ebrei e musulmani. I relatori, molti dei quali leader di Ong americane e di matrice religiosa, hanno mostrato - attraverso il racconto di esperienze concrete - la possibilità di una sinergia interreligiosa per il bene comune, dalla lotta alla povertà, all’intervento nelle aree colpite da disastri naturali. E’ stata, dunque, sottolineata la necessità di un rafforzamento delle opportunità di dialogo e collaborazione, dalla cultura alla collaborazione sociale. Un impegno a cercare un terreno comune che, dopo l’11 settembre e l’affacciarsi dello spettro dello scontro di civiltà, diventa un dovere morale per tutti gli uomini di buona volontà.

Sulle principali aspettative per questa Conferenza alla Gregoriana, Alessandro Gisotti ha intervistato uno dei promotori dell’evento, l’ambasciatore Usa presso la Santa Sede, Miguel H. Diaz:RealAudioMP3

R. – Il nostro progetto più importante sarebbe quello di costruire ponti di speranza condividendo progetti di successo e strategie per le azioni interreligiose. Più o meno un anno fa, il presidente Obama nel suo discorso al Cairo invitò a trasformare il dialogo interreligioso in azione così che i ponti tra le nazioni diventino la via per un futuro migliore.

D. - Quali sono, secondo lei, oggi, le maggiori difficoltà, le sfide nel costruire ponti tra uomini di diverse fedi?

R. – Viviamo in un mondo le cui caratteristiche sono la paura dell’altro e della sua diversità. Sfortunatamente voci estremiste e fanatiche approfittano spesso per sabotare gli sforzi che le religioni cercano di costruire. Penso che la nostra più grande sfida sia camminare con gli altri attraverso nuove esperienze umane per scoprire nuove idee, così potremmo unirci nell’azione per il bene comune.

D. – Recentemente i leader religiosi americani hanno visitato la Casa Bianca e hanno espresso sostegno per l’azione dell’amministrazione Obama in favore della pace in Medio Oriente. Ecco, proprio nei giorni in cui c’è il Sinodo per il Medio Oriente quanto è importante il contributo degli uomini di fede per la pace in Terra Santa?

R. – Come abbiamo visto nel recente discorso a Westminster Hall, il Papa Benedetto XVI ha difeso il ruolo della religione nella società odierna. Il contributo che la religione può dare al processo di pace in Medio Oriente è indispensabile. Nel profondo di ogni religione c’è la regola d’oro che invita a non fare agli altri quello che non si vuole fare a noi. Questo è il desiderio pratico che potrebbe guidare il processo di pace in Terra Santa.







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