Concluse le celebrazioni per il Millenario dell’Abbazia di Saint-Pierre de Solesmes
Una solenne Liturgia Eucaristica ha concluso stamani le celebrazioni per il Millenario
dell’Abbazia di Saint-Pierre de Solesmes, nella diocesi di Le Mans, in Francia, apertesi
il 12 ottobre dell’anno scorso. A presiedere la celebrazione è stato il cardinale
Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso,
Inviato speciale del Santo Padre. Celebre per il canto gregoriano dei suoi monaci,
l’Abbazia di Solesmes fu fondata all’inizio dell’XI secolo da Goffredo il Vecchio,
signore di Sablé, che donò ai monaci dell’Abbazia di La Couture il suo maniero di
Solesmes con le terre annesse. Da La Couture giunsero i primi monaci che vi costituirono
una comunità sotto la regola di San Benedetto. Saccheggiato e incendiato durante la
guerra dei Cent’anni (1337-1453) il monastero conobbe un periodo di ripresa e rinnovamento
nei secoli successivi fino all’epoca della Rivoluzione, quando l’Assemblea costituente
proibì i voti religiosi. All’inizio del 1791 i monaci iniziarono a lasciare il monastero:
coloro che vollero restarvi furono imprigionati o deportati nell’isola di Jersey;
in quegli anni difficili, gli abitanti del borgo si adoperarono per la sopravvivenza
dell’Abbazia e riuscirono a porre al sicuro la venerata reliquia della Santa Spina,
che tuttavia poté essere ricollocata nel monastero solo nel 1850. A quel tempo Solesmes
era in piena ripresa grazie a dom Prosper Guéranger, giovane sacerdote di Le Mans,
che vi prese dimora nel 1833 insieme a tre compagni. Egli ricostituì l’Ordine di San
Benedetto, l’Ordine di Cluny e delle Congregazioni di Saint-Vanne e di Saint-Maur
con l’ufficio divino e gli studi ecclesiastici, salvando il monastero dalla distruzione;
nel 1837, il priorato fu elevato al rango di Abbazia madre della Congregazione di
Francia dell’Ordine di San Benedetto. L’impulso dato da dom Guéranger alla rinascita
del canto gregoriano si collocava nella sua ricerca dell’essenza dello spirito benedettino
nella liturgia e nella vita monastica: in tale visione il canto costituiva un modo
privilegiato di cercare Dio e di celebrare la sua lode, una preghiera viva per aiutare
le anime ad innalzarsi verso il Signore. La Congregazione di Solesmes, che oggi festeggia
il millenario in coincidenza con la data della dedicazione della chiesa – 12 ottobre
1010 – è presente in tre Continenti e conta 23 monasteri maschili e otto femminili.
La cura del canto gregoriano, auspicata dal Concilio Vaticano II, prosegue ai giorni
nostri in tutte le comunità della Congregazione, come tradizione secolare della Chiesa
da consegnare alle giovani generazioni monastiche. In una intervista rilasciata alla
nostra emittente, il cardinale Tauran ha affermato che “questa grande Abbazia, dominata
dalla figura di dom Guéranger, restauratore del canto gregoriano, richiama la società
d’oggi alla necessità di una vita interiore, intesa in senso più ampio e quindi non
soltanto una vita spirituale, ma anche una vita culturale”; ci invita a “saperci fermare
e apprezzare il silenzio per comprendere chi siamo e dove andiamo. Io credo che nel
mondo di oggi – ha concluso il porporato - i monasteri siano delle oasi spirituali,
dei polmoni verdi nelle nostre città”. (M.V – H.D)