2010-10-12 11:44:51

Cile. Al via oggi le operazioni di salvataggio dei minatori. Mons. Quintana: tutto il Paese è in preghiera


Cresce l'attesa in Cile, in vista del salvataggio dei 33 minatori intrappolati da 67 giorni a 700 metri di profondità nella miniera di San Josè, a Copiapò: la delicata operazione inizierà alla mezzanotte di oggi in Cile, le cinque del mattino di domani in Italia. Terminati i lavori di rafforzamento delle pareti del pozzo, resta da completare la struttura necessaria alla capsula che porterà in salvo i minatori. Tutte le chiese del Paese seguiranno con veglie di preghiera e celebrazioni eucaristiche l'operazione fino a che l'ultimo uomo sarà tornato in superficie. Tante le emozioni che animano queste ore, come testimonia mons. Francisco Quintana, vescovo di Copiapò, al microfono di Linda Giannattasio:RealAudioMP3

R. - Mucha emoción y mucha alegria...
C’è molta emozione e molta gioia da parte delle famiglie di qui, di Copiapò e di tutto il Paese per questa buona notizia. Siamo tutti molto contenti, stiamo pregando molto affinché le operazioni di salvataggio vadano a buon fine.

D. – Sono molti i rischi di queste operazioni. Lei in questi mesi ha accompagnato sempre le famiglie dei minatori. Come stanno vivendo ora?

R. – Con mucha expectativa...
Con grande aspettativa, con molta speranza e fiducia. Domenica c’era un bel gruppo di familiari riuniti per la Santa Messa, hanno pregato perché l’operazione possa avere successo. Io, domenica, sono salito alla miniera, le famiglie a turno parlavano con i minatori. Da quasi un mese c’è, infatti, un servizio giornaliero grazie al quale le famiglie conversano con i minatori: cinque minuti ogni famiglia per parlare e dare loro sollievo e coraggio. Tutti stanno aspettando la liberazione con tanto desiderio e speranza.

D. – I minatori con che animo stanno trascorrendo queste ultime ore?

R. – Con mucha tranquilidad...
Con molta tranquillità, perché i medici hanno già organizzato tutto. Durante questi giorni si stanno provando le operazioni perché tutti escano in buone condizioni. Si fanno le prove degli elicotteri che li porteranno fuori ed è già pronto il luogo dove staranno le famiglie, fuori della miniera, a distanza, perché è previsto che i 33 escano dalla miniera e passino immediatamente al controllo medico all’ospedale di Copiapò, dove verranno controllate le condizioni di salute.

D. – Che farà in questi giorni la Chiesa cilena, in particolare la diocesi di Copiapò?

R. – Tuvimos la Misa...
Abbiamo celebrato la Messa, domenica e abbiamo pregato. Sopra la miniera ci sono gruppi di preghiera. Noi come Chiesa cattolica stiamo organizzando una Messa di ringraziamento nella Cattedrale e nel Santuario di Nostra Signora della Candelaria. La Vergine della Candelaria è la patrona dei minatori. Ci stiamo organizzando, perché sia tutto pronto quando ci sarà la liberazione.

D. – Questa storia così drammatica può lanciare oggi un messaggio di speranza?

R. – Por supuesto, yo creo que...
Sicuramente. Credo che ciò che umanamente appariva impossibile è stato reso possibile dalle preghiere e dalla solidarietà. Il messaggio è che anche nei momenti più difficili non bisogna mai perdere la fiducia nel potere misericordioso di Dio. Bisogna avere la sicurezza che Dio fa miracoli attraverso l’esperienza e la scienza umana – l’ingegneria, la medicina – che hanno lavorato in equipe, perché tutte le operazioni avessero successo.







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