2010-10-11 14:38:35

Sudan: cattolici e anglicani per il referendum sull’indipendenza del Sud


L'arcivescovo Deng e il capo della Comunione anglicana, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams si sono appellati alla comunità internazionale affinché sostenga il popolo del Sudan in vista del referendum elettorale del 9 gennaio 2011, con cui la popolazione del Sud del Paese deciderà se rimanere un Paese unito o separarsi dal nord. Secondo quanto riferisce L’Osservatore Romano, il Primate della Comunione anglicana ha anche incontrato i funzionari del foreign office del Governo britannico esortandoli a non abbassare la guardia. Gli incontri sono destinati a fornire aggiornamenti sulla situazione nel territorio sudanese e di assicurare che il Governo britannico svolga un ruolo cruciale nel sostenere la pace e la stabilità della nazione più grande dell'Africa. I due arcivescovi hanno spiegato che le questioni critiche relative al referendum riguardano i ritardi nella registrazione degli elettori, le tensioni esistenti nelle regioni di frontiera, e il futuro incerto dei quattro milioni di profughi del sud che vivono attualmente nel nord del Paese. “Il Governo del Sudan meridionale — ha detto mons. Deng — non ha nessuna capacità in questo momento di gestire o di accogliere queste persone”. L'arcivescovo Williams ha spiegato che un voto per la separazione vorrebbe dire che lo status dei rifugiati del sud al nord, sarebbe ancora più vulnerabile di quanto lo sia in questo momento. Ma la minaccia di una guerra aperta durante e dopo il referendum è la cosa più grave poiché vi sono segnali di un ritorno a ciò che sono stati decenni di massacri e di povertà e di instabilità assoluta in un Paese grande e vulnerabile. Il referendum è uno dei punti più importanti dell'accordo di pace globale firmato nel gennaio 2005 dalle due parti in conflitto per porre fine a una guerra civile durata 21 anni e che ha portato alla morte di due milioni di persone e allo sfollamento di altri sette milioni. L'accordo inoltre prevede l'equa distribuzione dei proventi petroliferi, il ridisegno delle linee di frontiera, lo sviluppo della governance democratica in tutto il Paese, e la ricostruzione delle infrastrutture distrutte durante il conflitto. Dall'8 al 15 novembre prossimo si svolgerà a Rumbek, capitale del Lakes State, nel sud Sudan, l'assemblea plenaria straordinaria dei vescovi cattolici del Sudan per discutere il referendum sull'indipendenza del Sudan meridionale. L'incontro si concentrerà sullo svolgimento pacifico del referendum e su altre questioni di interesse per la Chiesa in Sudan. Il segretario generale della Conferenza episcopale ha affermato che “la decisione di tenere due assemblee plenarie nel 2010 (la prima si è già svolta a Juba) è stata determinata dalla situazione attuale del Paese che sta vivendo “un momento storico”, proprio perché si sta preparando al referendum”. Assisteranno all'assemblea plenaria straordinaria dei vescovi sudanesi alcuni rappresentanti del simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam) e dell'associazione delle Conferenze episcopali dell'Africa orientale (Amecea). (M.G.)







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